E’ il caratteristico dolce di Natale del Salento, che diversi borghi del “tacco d’Italia” celebrano nel mese di dicembre con feste ad esso dedicate: figlia di antiche tradizioni, la pittula (o pettola) affonda le sue radici già nel Medioevo, quando le massaie locali proponevano questa ricetta – basata sui ingredienti semplici e genuini – in tutti i periodi dell’anno. Oggi, dopo aver rischiato l’estinzione, la pittula è stata riscoperta ed è entrata di diritto nella rosa delle specialità gastronomiche natalizie della zona, insieme ai mostaccioli e alle cartellate.
INGREDIENTI
500 gr. di farina, 25 gr. di levito di birra, 350 dl di acqua tiepida, olio extra vergine di oliva e sale q.b.
PREPARAZIONE
In una ciotola con i bordi alti mescolare la farina, il sale, e il lievito aggiungere l’acqua tiepida fino ad ottenere un impasto morbidissimo. Lasciare lievitare per due ore coprendo la ciotola con un panno di lana. A questo punto bisogna agitare l’impasto sbattendolo ripetutamente nella ciotola. Preparare una padella con l’olio extra vergine di oliva e portarlo alla giusta temperatura, quindi prendere piccole quantità d’impasto con la mano chiusa a pugno far cadere la pallina nell’olio e lasciarla finché diventa dorata.
Questa è la pittula semplice che si può anche condire versando sopra un po’ di zucchero. Altrimenti a piacere si può aggiungere all’ impasto già lievitato del cavolfiore precedentemente lessato, olive, o delle fettine sottili di patate dolci o con un preparato composto da tre pomodori pelati sgocciolati e schiacciati, un pizzico di origano, capperi, olive, cipolla e un peperoncino piccante tagliato finemente, un pizzico di sale e un goccio di olio.
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