Nel 1305 nel suo trattato di agricoltura, Pier De Crescenzi, Bolognese, per la prima volta in un documento, suggerì di prendere in considerazione l’allevamento della vite labrusca. In realtà il legame tra questa qualità di vite e la Romagna è ancora più antico, e si perde nella notte dei tempi. Oggi, a tanti secoli di distanza, si può sostenere che la Romagna fa rima con uno dei vini più noti in tutto lo Stivale: una specialità che ben si sposa anche in tavola all’interno di una serie di ricette sfiziose e particolari.
INGREDIENTI PER 6 PERSONE
500 grammi di riso vialone nano o carnaroli, 3 bicchieri di Lambrusco secco, brodo vegetale, cipolla, olio extravergine di oliva, asiago 80 grammi, sale e pepe q.b.
PREPARAZIONE
Tritare la cipolla finemente, farla appassire con un cucchiaio d’olio e aggiungere il riso. Tostarlo a fuoco vivo, poi aggiungere un mestolo di brodo e mescolate. Ora è il momento del Lambrusco: versarlo in un pentolino e farlo ridurre della metà. Continuare a versare gradatamente brodo nel riso, sempre mescolando. Quasi arrivato a cottura, versare il vino ridotto, mescolare con cura e aggiungere l’asiago a cubetti. Far mantecare bene, aggiustare di sale, di pepe e di parmigiano reggiano e quindi servire.
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