E’ uno dei piatti più noti della tradizione novarese, legato a doppio filo alla fondazione di Borgomanero. Anzi, leggenda narra che la ricetta nacque proprio insieme alla città agognina. Nel XII secolo un gruppo di pellegrini di ritorno dal Lago d’Orta, vinti dalla fame, decisero di fermarsi in un luogo disabitato nelle vicinanze e di sacrificare il loro asino per potersi sfamare. Per attenuarne la durezza, la carne fu spezzettata finemente con un coltello e cotta a lungo nel vino.
INGREDIENTI
1 kg di polpa d’asino macinata grossa, 2 spicchi d’aglio, 1 rametto di rosmarino, 2 foglie di alloro, 1⁄2 litro di vino rosso, 50 gr. di lardo, 1 noce di burro, 2 cucchiai di olio evo, sale e pepe qb.
PREPARAZIONE
Su un tagliere, battere il lardo con un coltello pesante. In una casseruola mettere il lardo, l’olio, l’aglio un po’ schiacciato con le mani, l’alloro, il rosmarino e farli rosolare dolcemente. Una volta dorato, togliere l’aglio, aggiungere la carne con sale e pepe e cuocere, separando con i rebbi di una forchetta finché non si asciuga. A questo punto unire il vino rosso fino a coprire la carne; quando il vino prende bollore, abbassare il fuoco. Cuocere a fuoco lento per 45/60 minuti, finché la carne risulterà abbastanza asciutta. Aggiustare di sale e pepe e rifinire con una noce di burro. Dopo aver tolto gli aromi, l’alloro e il rosmarino, servire il Tapulone caldo con una fumante polenta.