Giorgio Brunozzi nelle vigne ci è cresciuto insieme a suo nonno, è diventato un ingegnere, ma l’amore per la terra non lo ha mai lasciato e ora sulle orme del nonno prosegue la tradizione di famiglia “fare del buon vino…quello fatto dalla vite”
L’azienda Brunozzi nasce dall’ antica azienda materna, da molte generazioni (1600) dedicata alla coltivazione della vite e dell’olivo a Collearfuso, un piccolo ed antico borgo rurale nei pressi di Montefalco.
L’amore per la tradizione della famiglia, il rispetto per la terra e la passione per il lavoro hanno portato ad interessarmi e ad occuparmi dell’azienda. Nonostante i miei studi di Ingegneria ho portato avanti il lavoro dell’azienda, prima vendendo l’uva prodotta, poi organizzandomi con la cantina incominciando pian piano a vinificare. Lungo l’antico filo legato alla terra ho cercato di muovermi tra tecnologia e tradizione anche nella ristrutturazione della cantina. Ho due ettari di terreno: uno iscritto alla DOCG Montefalco Sagrantino, l’altro alla DOC Montefalco Rosso. Sono convinto che lavorando con il rispetto dei ritmi della natura sia possibile ottenere uve di qualità. Mio nonno, nell’ offrire un bicchiere di vino, diceva: “bevi, che questo vino è come l’ha fatto la vite”, a me ragazzino, sembrava un’affermazione curiosa, in realtà il buon vino si fa veramente in vigna, con un’uva sana, con una vendemmia manuale e con una cernita accurata dei grappoli migliori. Ed è proprio così che oggi faccio il mio vino riuscendo a portare in cantina uve che mi danno grande soddisfazione, dando vini di ottima qualità. Anche il processo di vinificazione è accurato, con un controllo meticoloso di tutte le varie fasi, così come tutto il periodo di invecchiamento dei vini che viene fatto in botti di rovere francese. Ogni anno vengono imbottigliate circa 7 mila bottiglie e faccio cinque tipologie di vino: un IGT Rosso “L’Arfuso” (dedicato a Collearfuso), un IGT Rosato “Stradaviola” (antico sentiero nei pressi di Collearfuso), Montefalco Rosso “Scimella” (dal nome del vigneto), Montefalco Sagrantino “Carlotto” (soprannome della nostra famiglia), Montefalco Sagrantino Passito “Plautilla” (nome di un’antenata). Le bottiglie del Sagrantino e del Sagrantino Passito sono tutte numerate a mano, le etichette riproducono un particolare dell’affresco dell’antica residenza di famiglia (1852) e i nomi sono strettamente legati al territorio e alla nostra storia.
I vini raccontano il territorio: dai profumi intensi, persistenti, con sentori di fiori, di frutti di bosco e di spezie sono caldi, di corpo e persistenti, con tannini ben equilibrati.
E se i vini sono ottimi lo stesso possiamo dire dell’olio: verde dai riflessi dorati, equilibrato, con un’acidità molto bassa, è ottimo a crudo sulle pietanze. Le olive senza aver subito alcun trattamento fitosanitario, da olivi Moraiolo, Leccino, Frantoio (iscritti alla DOP Colli Martani) vengono raccolte a mano dalla seconda metà di Ottobre e molite entro le 24 ore a freddo con metodo sinolea.