Fondente, bianca, al latte oppure con i frutti di bosco e tanto altro ancora, la cioccolata di Stefano Collomb è un’opera d’ingegno che ha reso La Thuille la città del cioccolato della Valle D’Aosta.
Dopo un lungo percorso alla ricerca dell’eccellenza, selezionando esclusivamente le migliori materie prime presenti sul mercato nazionale e internazionale, la cioccolatiera Collomb vanta 40 anni di esperienza e una formazione acquisita presso i migliori maestri pasticceri d’Europa!
Per assaggiare questi golosi gioielli dovete recarvi direttamente a La Thuille, perché, c’è di bello che, nonostante il successo ottenuto con anni di lavoro, la cioccolatiera Collomb produce solo artigianalmente, attraverso le sapienti mani del sig. Stefano e dei suoi fidati collaboratori apprezzatissimi anche da Papa Woytila che quando si recò a La Thuille li scelse come fornitori ufficiali!
Chi è l’ultimo nato nella famiglia Collomb?
Circa 3 mesi fa abbiamo attivato una partnership con la California, in particolare con il Consorzio Prugne della California composto da circa 800 aziende. Ci siamo “incontrati” ed è nato Lily, un eccellente cioccolatino a base di prugne. Ma non è la prima volta che cerchiamo di unire la cioccolata a un prodotto di eccellenza. Lo abbiamo fatto anche sul nostro territorio con la nocciola IGP del Piemonte e l’aceto balsamico di Modena. È un’attività di co-branding, perché ogni prodotto, sostiene l’altro nella promozione. Parliamo di vere eccellenze del territorio che si sposano in un unico prodotto.
Come nasce la passione per la pasticceria e la cioccolata in particolare?
Papà era chef di cucina, ma ha abbandonato i fornelli per un problema di salute. Non poteva stare vicino a fonti di calore. Così a 14 anni ho cercato di coniugare l’esperienza di mio padre con la passione che già avevo per i dolci e ne è nata la pasticceria Collomb. Ancora oggi, papà con i suoi ottant’anni lavora insieme a me.
… e la passione per la cioccolata?
Dopo una visita al Salone del cioccolato di Parigi.
Mi appassionò subito questo prodotto, tanto che decisi nell’immediato che una volta rientrato in azienda avrei avviato immediatamente un percorso di lavoro con la cioccolata, di cui tutto mi affascinò a quei tempi. Pensi che alle diverse forme che ha in natura: da solido diventa liquido, poi in polvere… e poi il cioccolato è un prodotto amato da tutti! Parlarle di cioccolato mette il sorriso a chiunque!
Quale è il rapporto tra la sua produzione e i prodotti locali?
Facciamo cioccolatini a base di frutti di bosco e mirtilli raccolti nei nostri boschi. Utilizziamo i lamponi coltivati ma rigorosamente a chilometro zero. Il ginepro un’altra particolarità della nostra zona è un prezioso ingrediente dei nostri cioccolatini. Poi ci sono vari passiti, sempre produzioni locali, che uniamo ai nostri cioccolatini. Tra questi il Chaudelude un’eccellenza della nostra regione che ha la particolarità di essere prodotta con acini raccolti durante le notti di luna piena, ancora gelati vengono pigiati immediatamente e subito, il ricavato messo in botti di ginepro. Questo passito si abbina molto bene con il cioccolato e ha dato vita al nostro Tartufo Chaudelude.
Come avviene l’acquisto e la scelta del cioccolato?
Noi prendiamo il cioccolato da un’azienda italiana che fa biologico. Ciò che mi ha colpito di questa realtà è il fatto che questa azienda manda il proprio personale direttamente in piantagione. In questo modo riescono a curare il prodotto fin dalla nascita della pianta.
Dove sono le piantagioni?
Santo Domingo, Perù e più in generale America Latina. Il miglior cioccolato viene prodotto con cacao della zona caraibica e del sud America, questo è certo. Anche se l’Africa è il maggior produttore.
Come si ottiene il cioccolato?
Il cioccolato è ricavato dai semi della pianta tropicale Theobroma cacao ed è giunto in Europa nel ‘600, dopo la scoperta dell’America. I semi vengono estratti dal frutto e fatti fermentare. Dopo l’essiccazione e la tostatura (che determina il gusto finale del cioccolato), sono triturati: la granella ottenuta è pressata e lavorata in un’impastatrice fino a ricavare una pasta morbida. Nelle fabbriche italiane gli viene tolta la buccia a vapore o raggi infrarossi e tostato. In questa fase vengono aggiunti zucchero, burro di cacao e altri ingredienti, a seconda del tipo di cioccolato (in quello al latte, per esempio, è aggiunto latte in polvere).
Il prodotto ottenuto è un cioccolato con il 52 % grasso (burro di cacao) e un 48% fibra
La cosa particolare del grasso è che è nobile, è paragonabile all’olio extravergine d’oliva, apprezzato da cardiologi e dottori. Oltre ad avere delle endorfine che fanno bene alla mente.
… non resta che fare una passeggiata a La Thuille dove il sig. Stefano vi farà assaggiare i suoi gioielli!