Rinomato rappresenta la mia storia. È l’incontro tra il passato e il presente. Speriamo il futuro! Ho imparato a cucinare crescendo nella cucina del ristorante di famiglia, vedendo nonna Maria e poi mia madre Daniela sempre ai fornelli. Ricordo ancora quando Nonna Maria mi portava nel campo sul retro della trattoria a raccogliere la cicoria di campo, mi dovevo svegliare presto perché come mi ha sempre insegnato lei “il mattino ha l’oro in bocca” e con un piccolo coltellino staccavamo, dopo un’accurata selezione, la cicoria con le foglie più belle. Ma non non finiva lì. Una volta rientrati in cucina mi dovevo occupare anche di pulire la verdura, cosa che detestavo perché sembrava non finire mai!
Oggi ogni volta che vado al mercato, la cicoria la seleziono proprio come faceva nonna, ma credo che mai e poi mai sentirò lo stesso sapore!.
Figlio di ristoratori nella campagna Sabina, ha imparato presto l’arte della cucina.
I miei genitori hanno due piccoli ristoranti nel comune di Ornaro. Dopo aver iniziato il mio percorso professionale insieme a loro ho deciso che per crescere la cosa più importate era “tagliare il cordone ombelicale”. Ho iniziato così a collaborare con altri ristoranti. La mia funzione è sempre stata principalmente quella di cuoco. Ho collaborato anche in alcune aperture di ristoranti romani. Il mio obiettivo era fare esperienza e crescere a livello personale.
Da tutto questo percorso è nato “Rinomato”.
Questo locale, rappresenta il mio sogno, realizzato. Ho 30 anni e per me è davvero un gran traguardo averlo realizzato. È un desiderio che avevo dentro da molto tempo. Volevo mettermi in gioco in prima persona e lavorare per me stesso. Rinomato nasce dalla voglia di rivisitare i migliori prodotti e le migliori carni e trasformare tutto in chiave street-food.
Da Ornaro a San Giovanni.
Ho scelto questa zona perché fin da piccolo venivo per passeggiare nel mercatino di Via Sannio che si trovava dietro la casa di mia zia. Oggi ho la mia fidanzata che più di 10 anni fa si trasferì in questo quartiere, quindi per me è oggi un po “casa, bottega”. È una zona molto bella, un quartiere vivo e con un buon movimento… perfetto per gustare i miei piatti!
Baked potato con la patata di Amatrice farcita con carciofi alla romana, guanciale amatriciano e una fonduta di pecorino romano. Oppure l’alternativa con la stracciatella di burrata di Andria e pesto al basilico fatto in casa e pomodorino confit, la baked potato è una bontà! Poi ci sono i panini, un burger vegetariano fatto “a casa” con una fonduta di grana, lime e polpa di melanzane affumicata, il tutto con il pane dell’Antico Forno Roscioli.
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