Per tutta l’estate abbiamo brindato con il Taif e il Kebrilla dell’azienda Fina, due perle enologiche del marsalese. Abbiamo deciso di “portarle” con noi e tra pochi giorni le potrete trovare presso uno dei nostri punti vendita https://www.fuoriporta.org/prodotti-artigianali-a-roma/
… ma prima volevamo che anche voi conoscesse l’azienda.
Ve la presentiamo…
Quali solo le caratteristiche dei vitigni di questo splendido tratto della Sicilia Occidentale?
La Sicilia è un continente vitivinico, in quanto esistono una moltitudine di condizioni pedoclimatiche che influenzano il vigneto e il suo frutto e differenziano il suo prodotto. Per esempio, vi faccio pensare alle differenze che possono esserci tra un vigneto coltivato sull’Etna con uno coltivato nella zona delle saline dello Stagnone o con uno coltivato a Pantelleria.
In particolar modo la nostra zona, è una zona influenzata fortemente dalla vicinanza dal mare che incide dal punto di vista sapido e da un terreno a medio impasto argilloso nella zona interna e più sabbioso nella zona costiera.
Solo una parte delle nostre uve di Grillo arrivano dalla zona più vicina al mare, mentre la restante parte dei bianchi e dei rossi arrivano da zone più alte, nel comune di Salemi (400/450 mt. slm). Uno dei nostre prodotti di punta, il Kikè (traminer aromatico) viene prodotto su monte Erice a 550mt. slm.
I vitigni più diffusi nella nostra zona sono senza dubbio il Grillo, da sempre utilizzato come la base del famoso vino Marsala, il Catarratto, il Greganico, l’Inzolia e lo Zibibbo per le uve a bacca bianca autoctona mentre tra gli internazionali i più diffusi sono il Sauvignon Blanc, lo Chardonnay, il Fiano e un po di Vognier. Per le uve a bacca rossa invece gli autoctoni più diffusi sono il Nero d’avola e il Perricone mentre tra gli internazionali Il Syrah, il Merlot e il Cabernet.
Da quanti anni la vostra famiglia produce vino?
Produciamo vino dal 1994 circa, ma chiaramente agli inizi l’azienda ruotava solamente attorno a mio padre. Con il passare del tempo, prima si avvicinò mia madre e successivamente crescendo noi figli.
Si dice che “dietro un bicchiere di vino c’è sempre una storia da raccontare”. Qual è la vostra storia?
La nostra storia aziendale è strettamente legata a quella della mia famiglia. Come spesso accade nelle aziende a carattere familiare, c’è un sottile confine che separa l’azienda e la famiglia, spesso le due cose si mescolano. Quello che dico spesso a chi mi chiede di prendere una decisione in merito ad una trattativa, è che noi abbiamo un consiglio di amministrazione che si riunisce tre volte al giorno, colazione, pranzo e cena.
La nostra storia inizia dalla voglia e il coraggio di mio padre di scommettere sulle proprie doti di enologo. Infatti durante il periodo del cambio epocale della viticultura in Sicilia, e quindi intorno agli inizi degli anni ’90, mio padre profondo conoscitore e dei vitigni internazionali e del terroir siciliano, chiese ad alcuni produttori di uva, di impiantare alcura varietà internazionali (allora semisconosciute) nei loro terreni, con la promessa di acquistare lui le uve prodotte. Così iniziò il tutto, trasformando quelle uve in cantine in affitto e vendendo il vino sfuso ad altre cantine del nord Italia. La politica fù quella dei piccoli passi e crescendo l’azienda mia madre iniziò a dare una mano a mio padre, fino a quando dopo 10 anni di attività, riuscimmo a costruire la nostra cantina, in un bel promontorio di Marsala dove si possono ammirare le Egadi e le isole dello stagnone.
A quel punto decidemmo di dare un volto ai nostri vini, così iniziammo a imbottigliare il nostro prodotto con un etichetta che ricordasse molto quella che è la nostra amata terra. Nel corso degli anni la produzione è cresciuta anche grazie all’aiuto mio e dei miei fratelli, il mio nell’ambito commerciale/amministrativo, quello di mio fratello dal punto di vista tecnico e quello di mia sorella, che finita l’università, si sta dedicando al marketing e all’enoturismo .
Quanto c’è di antico e tradizionale, e quando di moderno, nel vostro processo di produzione del vino?
Il nostro processo di produzione si articola in due fasi quello del controllo e della lavorazione nei vigneti, e quello della vendemmia e post vendemmia in cantina. Si fa fatica a dire cosa ci sia di tradizionale e moderno, perché ogni anno in base al clima e al vitignio che si lavora ci sono scelte diverse da affrontare.
Quali sono i prodotti che deve assolutamente assaggiare l’enoturista che si spinge nel vostro territorio?
Chi si approccia per la prima volta ai nostri vini, credo che si debba affidare un po’ all’istinto, perché ogni vino ha un suo personalissimo carattere, con caratteristiche diverse. Può scegliere di spaziare dai vini bianchi più freschi come il Viognier e il Sauvigno Blanc, ai più strutturati Kebrilla e Chardonnay che fanno un rapido passaggio in legno ai più aromatici Kikè e Taif. Per i vini rossi invece si passa da vini freschi e fruttati con il nostro Peerricone, agli autoctoni Nero D’avola e Bausa, fino ai vini internazionali più struttuati Syrah, Merlot e Caro Maestro. Dulcis in fundo si può chiudere con il nostro dolce naturale El Aziz, vendemmia tardiva di Grillo.
E quali invece le bellezze artistiche e naturalistiche da non perdere?
Se i nostri vini possono avere una piacevolezza senza dubbio soggettiva, la bellezza del nostro territorio è senza dubbio oggettivo. Marsala è una città ricca di storia, dalla nave punica all’isola di Mothia le cose da vedere sono molte. Senza dubbio Mothia e le saline dello stagnone sono i luoghi da non perdere. Il massimo sarebbe fare un aperitivo al tramonto proprio in quella zona, chiaramente con un calice di vino Fina. Inoltre il centro storico della mia città è molto bello e vivo anche nelle ore notturne, specialmente nei weekend. Altra attività bella da fare a Marsala è senza dubbio un tour per le sue cantine storiche e più giovani.
Se dovessimo allargare il raggio a tutta la provincia, i posti da vedere sarebbero innumerevoli, su tutti le isole Egadi e Pantelleria e la riserva naturale dello Zingaro per passare dalla visita di altre belle città come Trapani e Mazara.