Cambia il turismo, cambia il modo di fare eventi. Cosa ne pensa Andrea Melilli presidente di Infioritalia, l’Associazione Nazionale delle Infiorate Artistiche che anima i borghi con meravigliosi quadri floreali in tutta Italia. Sono molti anni che Fuoriporta promuove gli appuntamenti dedicati alle infiorate nei borghi dello Stivale. Abbiamo incontrato, virtualmente, il Presidente Melilli per capire quale sarà il futuro dei prossimi appuntamenti con il mondo degli artisti dei fiori.
In uno scenario come quello che si sta prefigurando, quale sarà il futuro delle infiorate, quali saranno le caratteristiche per poter promuoverle?
Non credo che questo scenario cambi le strategie future; secondo me si tornerà a riprendere questa antica tradizione nelle stesse modalità portate avanti per molti decenni. Sulla promozione invece possono cambiare le strategie a breve termine. Contiamo molto sui social e sul supporto di alcuni network come Fuoriporta. Ho notato che quest’ultima sta reinventando un suo posizionamento sul mercato e può quindi aiutarci a trovare la giusta strada anche in questo momento di disorientamento generale.
Quali ipotizza possano essere le misure di sicurezza per poter continuare a fare le Infiorate?
Per realizzare ancora le infiorate sarebbero sufficienti un paio di accorgimenti: il corretto distanziamento sociale durante l’esecuzione delle opere floreali e lo scaglionamento dei maestri infioratori al lavoro. Quello che invece impedisce la ripresa delle infiorate è l’affollamento che ne consegue con i turisti e gli appassionati che amano guardarle e vederne l’esecuzione.
Quali sono le attività, alle quali, le associazioni si possono dedicare, in questo periodo storico?
I gruppi infioratori non si sono mai fermati, come non si è mai fermata Infioritalia. In questo periodo di forzata “clausura”, stiamo continuando con le nostre ricerche storiche e ci dilettiamo a riproporre sui social le nostre opere.
Se dovessimo dare un valore economico alla perdita avuta fino ad oggi, quali sono le cifre?
Noi siamo volontari, quindi non possiamo misurare alcun perdita dal punto di vista economico, ma non è così per i nostri fornitori di fiori che invece hanno avuto perdite pesantissime, che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza delle loro aziende.
Quando si potrà tornare a fare le infiorate?
Credo ormai che per rivedere le nostre infiorate tradizionali all’aperto, occorra attendere la primavera del prossimo anno, ma non escludo di poter rivedere qualche nostra performance al chiuso, soprattutto nelle nostre chiese. Lì si può trovare il modo di lavorare in sicurezza.
Come sono cambiati i programmi e come si reagisce alla clausura forzata?
I programmi fino a prima dell’estate sono già stati tutti annullati, con riprogrammazione a data da destinarsi. Stiamo valutando progetti alternativi per mantenere sempre viva l’attenzione dei nostri appassionati. Per ora non posso rivelare ulteriori dettagli, siamo abituati a comunicare all’esterno i nostri progetti dopo averli presentati a tutti i nostri associati. A breve ci sarà un comunicato stampa a valle della nostra assemblea dei soci.
Come avete reagito all’annullamento delle manifestazioni?
Quest’anno, in primavera, avevamo in programma degli eventi molto importanti: una grande infiorata a Genova e l’inaugurazione della mostra su Raffaello ad Urbino. Perdere queste occasioni sicuramente ci rattrista, ma ora tutti noi siamo in apprensione per chi soffre ed è in situazioni critiche a causa del covid-19. L’infiorata comunque rifiorirà.
Pensate sia possibile una visione futuristica di infiorate on line?
Oltre ad essere un appassionato d’infiorate, ho competenze nel mondo delle TLC e posso dire che con la futura tecnologia 5g molte cose saranno possibili e perchè no, non pensare e studiare come realizzarne una versione on line dell’infiorata e renderla quasi reale per chi la osserva da remoto.
Di cosa hanno maggiormente bisogno le associazioni per essere sostenute, a parte l’aspetto economico?
La nostra è una passione e in questo momento, dove non possiamo materialmente operare, è importante non abbassare l’attenzione sul tema e mantenere viva e coltivare questa passione. Serve anche il sostegno morale dei nostri appassionati, che sono tantissimi. In conclusione un sostegno potrebbe arrivare anche da regole più chiare sulla fase 2 dell’emergenza Covid-19, ma comprendiamo che il lavoro è molto complesso e abbiamo la pazienza di attendere le decisioni del governo.
Conclude così l’intervista Andrea Melilli presidente di Infioritalia.
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