Da Nord a Sud, ogni Regione italiana ha oggi elaborato una propria ricetta di mostacciuoli. Ma dove affonda le sue radici questo dolce natalizio per eccellenza? La parola è molto antica e deriva dal latino “mustaceum”, che indicava una focaccia dolce tra i cui ingredienti figurava il mosto d’uva cotto su foglie di lauro. La prima descrizione la dà niente meno che Catone nel suo De Agricoltura: “Intridi un moggio di farina con il mosto, aggiungici anice, cumino, due libbre di grasso, una libbra di cacio e della corteccia di alloro, quando avrai impastato e dato la giusta forma, cuoci sopra foglie di lauro”. Ai giorni nostri, la ricetta più simile alla tradizione antica è con ogni probabilità quella abruzzese a base di farina, miele e mosto cotto; ma è impossibile non menzionare i “mustazzoli” siciliani preparati in particolar modo a Ragusa con farina, vin cotto e poi irrorati di miele fuso e mandorle tritate. Ecco la loro ricetta
INGREDIENTI
Vino cotto 720 ml, farina q.b., mandorle pelate 90 g, arancia (scorza grattugiata): 1, 1 cucchiaino raso di cannella in polvere, olio di oliva e miele q.b.
PREPARAZIONE
Versare in un tegamino 600ml di vino cotto, 300 ml di acqua ed una scorza di arancia grattugiata insieme alla cannella. Riscaldare il tutto e mescolare fino ad ottenere una soluzione omogenea. Versare quindi a pioggia la farina in quantità sufficiente a dare consistenza al tutto e continuare la cottura per alcuni istanti. Quando l’impasto diventa consistente, versarlo su di un ripiano unto d’olio e lasciarlo intiepidire. Cercando poi di rispettare le misure di circa 2 cm di spessore e 7 di lunghezza, confezionare dei bastoncini e poggiarli su una placca coperta da carta da forno. Cuocere per circa 5 minuti a 250 gradi e poi per altri 20 minuti a 160 gradi. Quando i mostaccioli saranno freddi, pennellarli con il vino cotto rimasto e spolverarli di mandorle tritate.
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