Gli struffoli campani protagonisti del Natale

Come la sfogliatella e la pastiera. Già, gli struffoli non temono confronti nella classifica dei dolci campani (o meglio napoletano) per eccellenza. Eppure non sono stati inventati nella città di Pulcinella. La leggenda narra che furono i Greci a portarli da queste parti, al tempo di Partenope. E proprio dal greco deriverebbe il nome  “struffolo”, dalla parola  “strongoulos”, ovvero arrotondato. Sempre in greco, la parola “pristòs” significa tagliato. Per assonanza, uno “strongoulos pristòs”, cioè una pallina rotonda tagliata: vale a dire lo struffolo. Ma dal momento che l’assenza di fonti documentali certe la fantasia, qualcun altro si è inventato che struffolo derivi da “strofinare”: il gesto che compie chi lavora la pasta, per arrotolarla  a cilindro prima di tagliarla in palline!

INGREDIENTI

Sciroppo di acero 200 gr, farina 00 100 gr, burro 50 gr, chiodi di garofano 4, uova 2, zucchero, sale

PREPARAZIONE

Raccogliere il burro in una casseruola con 100 g di acqua, un pizzico di sale e uno di zucchero, portare sul fuoco e far sciogliere il burro; non appena inizia a sobbollire, togliere dal fuoco e unire tutta la farina in un colpo e mescolare energicamente fino a ottenere una palla che si stacca dalle pareti della casseruola. Far   raffreddare questo composto, poi unire un uovo alla volta. Raccogliere il composto in una tasca da pasticciere con bocchetta liscia, distribuirlo su una placca foderata di carta da forno in ciuffetti grandi come una nocciola e infornare a 180 °C per 20’. Pestare 4 chiodi di garofano e mescolateli con lo sciroppo di acero. Mettete tutto a scaldare in una casseruola ampia; quando lo sciroppo inizia a fremere, unire tutti gli struffoli e mescolare fino a quando non ne saranno completamente ricoperti.

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