Sicilia Abbiamo incontrato Manlio Messina, Assessore al Turismo della Regione Sicilia. Ci ha raccontato misure e idee per riprendere a far turismo in Sicilia.
Ripartiamo, ma cosa significa ripartire in Sicilia? Dopo la guerra bisognava ricostruire, ora bisogna riaprire, ma sarà sufficiente per incentivare il turismo nella vostra regione?
Ripartire significa prima di tutto dare alcuni primi segnali per ritornare a vivere nella normalità e oggi nessuno di noi può davvero sapere quando sarà possibile, ma come istituzioni abbiamo il dovere di pensare in chiave positiva e contribuire al rilancio del turismo in Sicilia. Un settore fondamentale e indispensabile per l’intera economia della nostra Isola, che, in tre mesi, a causa dell’emergenza sanitaria, ha visto il totale collasso di tutte le aziende che si occupano a vario titolo di turismo. Tra marzo e maggio abbiamo registrato e registriamo un crollo pari al 95% con punte del 100%. Abbiamo perso il turismo di Pasqua e Primavera, speriamo di riuscire a salvare almeno parte della stagione estiva dando un contributo affinché le imprese siciliane possano trovare un ristoro. Cerchiamo di dare subito liquidità alle imprese, sappiamo che non risolveremo il problema ma sicuramente si tratta di piccole risorse che consentiranno al comparto di respirare. La nostra offerta si rivolge a tutti i turisti, bisogna soltanto comprendere quando sarà possibile aprire il turismo anche ai non italiani. Una questione che non compete al governo regionale, ma al comitato scientifico del governo nazionale chiamato ad adottare i provvedimenti utili a contenere i contagi da coronavirus. Siamo in una fase delicata e speriamo di lasciarci presto alle spalle questo terribile periodo. A tutti i turisti del mondo chiediamo di regalarsi una settimana di vacanza in Sicilia, noi offriremo loro 3000 anni di storia.
Quali sono le idee e le strategie della Regione Sicilia per promuovere il turismo e dare un sostegno alle strutture ricettive?
“Nell’ultima finanziaria abbiamo messo in campo varie misure a sostegno delle imprese con un fondo di 300 milioni di euro per finanziamenti a cui possono attingere anche agenzie di viaggi, tour operator e hotel. Inoltre, nello specifico, abbiamo istituito un fondo da 75 milioni di euro, che ci consente di immettere subito liquidità, in cui le agenzie di viaggio saranno protagoniste sia nella prima fase, dove come assessorato al Turismo della Regione Siciliana acquisteremo da loro tutta una serie di servizi come tour organizzati e pacchetti viaggio, sia nella seconda fase dove saranno il tramite per far arrivare i turisti in Sicilia vendendo loro i circa 600.000 pacchetti viaggio che stiamo allestendo. Concretamente noi compreremo i servizi, come i pernottamenti nelle strutture alberghiere dagli operatori e li regaleremo ai turisti che passeranno le vacanze in Sicilia. Se alloggeranno tre notti, una la pagherà la Regione Siciliana, se alloggeranno sei notti, ne verranno pagate due”.
Si parla di turismo di prossimità, cosa potrebbe fare la Regione per incentivarlo?
In prima battuta stiamo cercando di incentivare il turismo all’interno della Regione. Credo che dovremo scoprire i tanti luoghi meravigliosi che abbiamo in Sicilia e che tanti siciliani ancora non conoscono. Può essere una opportunità per il turismo di casa nostra. In questi giorni, stiamo allestendo una campagna mediatica interna proprio per incentivare il turismo autoctono con la quale invitiamo i siciliani ad un gesto d’amore nei confronti della nostra terra e dei nostri imprenditori rimanendo in Sicilia per riscoprire o in molti casi scoprire tutte le nostre meravigliose località.
Il turista post-covid ha bisogno di sicurezza, di sapere che l’emergenza sanitaria nel luogo in cui vuol andare in vacanza è sotto controllo. Cosa farà la regione per “confortare” il turista e spingerlo ad andare in vacanza in Sicilia?
Va ricordato prima di tutto che la Sicilia è tra le regioni italiane meno colpite da questa terribile pandemia. Credo che questa sia già una prima notizia che possa da un lato confortare il potenziale turista e dall’altro incentivarlo eventualmente a scegliere la nostra Isola per trascorrere le proprie vacanze. Il governo regionale ha attuato in vari step una serie di misure legate al contenimento del contagio. Tour operator e albergatori in vista di una possibile e futura riapertura si sono già organizzati e si stanno organizzando per creare il distanziamento sociale che si chiede e tutte le forme di igienizzazione e sanificazione dei luoghi per rassicurare la potenziale clientela.
Gli eventi, come volano del turismo nei borghi della vostra regione, quando e come potranno riprendere?
Quando auspica che si possano riprendere a fare gli eventi di piazza? Sagre, infiorate, rievocazioni, riusciremo a fare i presepi viventi nel 2020?
Vorrei poter dare una risposta perché eventi in piazza, sagre, infiorate e rievocazioni sono sempre state al centro dell’attenzione del nostro assessorato e caratterizzano ovviamente la vita sociale ed economica della Sicilia, ma oggi non posso essere in grado di dare una risposta. Tutto dipenderà dalla situazione della pandemia e dal rischio di contagio ancora presente in Sicilia. Speriamo il prima possibile. Sui presepi viventi evito di fare previsioni da qui a dicembre.
Quali sono gli eventi più importanti a cui prende parte, nell’organizzazione, il vostro assessorato?
Da sempre siamo presenti a tutte le più importanti fiere nazionali e internazionali con allestimenti speciali dello stand della Regione Siciliana che viene sempre visitato ovunque con grande interesse e curiosità. Per fortuna la Sicilia è sempre molto attrattiva e noi dobbiamo lavorare su questo.
Perché il turista deve scegliere la Sicilia, quale è l’aspetto più bello, che distingue la vostra regione, da qualsiasi altra?
La Sicilia ha caratteristiche particolari. Intanto, il clima favorevole, le coste che si affacciano su un mare meraviglioso in tutte le nostre località. Inoltre, i siti archeologici che raccontano la nostra storia, e poi abbiamo un entroterra molto particolare ancora tutto da scoprire. Voglio ricordare le montagne, a partire dall’Etna, le Madonie, nel palermitano, i Nebrodi, nel Messinese. A tutto questo aggiungo i tanti itinerari del gusto, la scoperta della cultura dei vitigni, tutta la parte vitivinicola che in questi ultimi anni è stata un grande attrattore del turismo legato al gusto e all’enogastronomia. Ci sono tanti buoni motivi per visitare la Sicilia.
L’ultima domanda, quale è il suo borgo del cuore e perché.
In Sicilia tutti i borghi sono bellissimi e tutti hanno le loro tipicità. E da assessore regionale al turismo non posso che compiacermi per tutti i riconoscimenti che i borghi siciliani hanno ottenuto a livello nazionale. Speriamo che, una passata la tempesta della pandemia, i nostri borghi possano tornare ad essere per tanti turisti meta irrinunciabile e luogo del cuore.