Decorativi, figurativi, preziosi. E ancora moderni, pubblicitari, a leve composte, oppure meccanici a vite. Chi l’avrebbe mai detto che esistono così tanti cavatappi diversi? Un museo così originale che racconta la nascita, la storia e l’evoluzione del cavatappi nel mondo con un percorso di 600 esemplari non poteva che essere ospitato a Barolo, nel cuneese. E così chi deciderà, tra un bicchiere e l’altro, di visitare il Museo dei Cavatappi, inizierà il tour partendo dai “cavatappi sospesi”, per poi ammirare esemplari semplici a “T” in legno, ferro, alluminio, ottone, osso, corno, ebano, madreperla, bronzo, avorio, argento, tartaruga… Poi si potrà conoscere anche l’era delle invenzioni con leve, viti e meccanismi complessi come quello delle due viti, una destrogira ed una levogira, inserite una nell’altra. Nelle 19 sezioni che compongono il museo si possono ammirare cavatappi decorativi e figurativi, ma anche tascabili, pubblicitari, sistemi multiuso, a tema animale ed erotico, non mancano quelli in miniatura per profumi e medicinali. Una sezione è dedicata ai cavatappi preziosi, realizzati dai migliori artigiani ed orafi con materiali pregiati, ai quali aristocratici e religiosi facevano apporre lo stemma del casato o le iniziali del loro nome.