Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame…
Parrebbe semplice la risposta, se non altro giocando di galanteria… ma quest’oggi ti portiamo nel borgo, sede mondiale del Club dei Brutti, a Piobbico nell’incantevole provincia di Pesaro Urbino, tra i marchigiani!
Ascolta “Piobbico, il regno dei brutti e di tanta bellezza” su Spreaker.
Non sai cosa è il Club dei Brutti?
Tu che smanetti dalla mattina alla sera tra le App di incontri sperando di incontrare l’anima gemella… t’abbiamo beccato!
Il Club dei brutti, caro mio, è l’antenato della più recente App di incontri di oggi.
E’ un club storico e che ha fatto la storia. Fondato nel 1879 a Piobbico per maritare le zitelle del paese, perchè non sposarsi a causa della propria bruttezza causava problemi anche economici alle famiglie. Il club fu per molto una sorta di un’agenzia matrimoniale. Successivamente lo scopo dell’associazione fu sensibilizzare i cittadini ai problemi dei brutti e aiutargli a trovare un partner. Nel 1995 il club aveva 18000 iscritti in tutto il mondo, tra questi Giulio Andreotti, Mike Bongiorno, Paolo Bonolis, e Pippo Franco. Ogni prima domenica di settembre a Piobbico si festeggia il polentone … non uno qualsiasi, quello alla carbonara!!! insieme alla festa dei brutti. Se non siete da queste parti, veniteci apposta!
Sei dunque pronto, per fare il vostro ingresso in terra marchigiana?
Partiamo dal Castello Brancaleoni. E’ ben nascosto, non lo vedrai lungo la strada. Sarà una sorpresa! Un piccolo gioiello rinascimentale nel cuore delle Marche. E’ lì sul crinale del Monte Nerone, simbolo dell’antico Borgo di Piobbico e dei conti Brancaleoni. É uno scrigno di oltre 100 sale, la cui bellezza sembra essersi cristallizzata nel tempo. Affascinante la corte d’onore con l’orologio sulla torre che si legge al contrario. C’è poi la cappella di San Carlo. Lo stemma dei conti si ammira dipinto sulla volta della “sala del leon d’oro” che fu strettamente legata alla famiglia del duca di Urbino. Stucchi dorati e affreschi aventi per tema episodi mitologici li postrai ammirare nelle altre sale.
Prosegui ai piedi del castello, qui c’è la Chiesa di San Pietro del 1348. Fu sede della Compagnia del Santissimo Sacramento, un’organizzazione segreta e religiosa. All’interno c’è la pala dell’altare maggiore che racconta “La consegna delle chiavi a S. Pietro”, proviene dalla vecchia chiesa di S. Stefano. Ci sono statue attribuite alla scuola del Brandani e un dipinto di Carlo Paolucci di Urbino. Molto bella è l’opera contemporanea di Raimondo Rossi che ritrae i fratelli Palazzini.
Dal medioevo al barocco. Entra nella Chiesa di Santo Stefano, riedificata dai Brancaleoni dopo il terremoto. Si affaccia sulla via principale a due passi dal centro, nei pressi del torrente. Ha un’elegante facciata in mattoni, impreziosita dal travertino bianco degli elementi architettonici, come le cornici delle finestre, quelle del timpano e il portale centrale nella cui lunetta campeggia lo stemma dei conti. L’interno ha una particolare forma elissoidale. Sull’altare maggiore la pala raffigurante la “Lapidazione di Santo Stefano”. Sull’altare di destra si trova il quadro del “Ritorno della Sacra Famiglia dall’ Egitto” del Barocci. Su quello di sinistra c’è il quadro raffigurante la “Deposizione di Gesù” di Girolamo Cialdieri.
Non manca nemmeno il neoclassico.
Il tuo incontro con la bella Piobbico è davvero emozionante!
Entra nella Chiesa di Sant’Antonio sull’omonima piazzetta nel centro storico. Fu eretta da Antonio I di Monaldo Brancaleoni intorno al 1375, come ex voto, ma nulla resta dell’antico assetto dopo il terremoto del 1781. Ha navata unica e un solo altare con una tela raffigurante un “Cristo Crocifisso fra S. Antonio Abate e S. Caterina d’Alessandria”, di autore ignoto. Pregevoli sono le stampe spagnole alle stazioni della Via Crucis. Un breve e intenso viaggio nel neoclassico!
Visitare Piobbico è davvero un’esperienza a 360 gradi.
Da percorsi storici a quelli religiosi, dove la cultura non manca mai. Ora invece, ci dedichiamo alla natura. Un po’ di outdoor non può non esserci. E’ dunque d’obbligo una passeggiata sulla parte più selvaggia del Monte Nerone nella quale si erge una roccia sporgente, dalle pareti verticali, caratterizzata da un ampio foro e che per questo è chiamata “Balza Forata”. I Piobbichesi sono soliti chiamarla anche “Foro della Madonna”, poiché un’antica leggenda narra che sia stato attraverso questo foro che una sacra immagine della Madonna sia giunta fino al luogo dove sorge ora il Santuario di Santa Maria in Val d’Abisso, la nostra ultima meta. Dal Santuario si dipartono sentieri escursionistici, fatevi sotto camminatori, vi divertirete!
Per riposarvi, dopo tanta bellezza, ti consiglio il centro storico di Piobbico tra Via Mercatale, luogo di antico mercato, e Via Garibaldi, lungo la quale il medioevo ti emozionerà!
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