In principio si chiamava Castel Petroso, per la natura rocciosa del luogo in cui sorgeva, in un punto panoramico che dominava tutta l’alta valle dell’Esino. Poi si decise di dedicare questo borgo delle Marche all’amore sfortunato fra Sara, una bella fanciulla del posto, e Piero, suo promesso sposo e concittadino. Oggi a Pierosara (Ancona), che sorge nel cuore del Parco della Gola Rossa, si possono percorrere le strette vie del castello e godere della splendida vista che, dall’alto del colle, apre lo sguardo a squarci di rara bellezza; sono ancora ben conservate le due cinta murarie, con le loro porte, e la superba torre, che aveva la duplice funzione di avvistamento e di difesa. La leggenda narra che a contrastare l’amore tra i due giovani fu il feudatario del Castello di Rotorscio, il conte Ravellone, che s’innamorò perdutamente della fanciulla e decise di rapirla. Una notte s’introdusse di nascosto nella Rocca e riuscì nel suo intento di portare via Sara con sé, ma una volta scoperto il rapimento i cittadini della Rocca chiusero le porte di accesso al castello e scatenarono una feroce battaglia contro i seguaci del conte. Costretto alla resa, il conte Ravellone uccise Sara che teneva fra le braccia e, una volta raggiunto da Piero, colpì violentemente il giovane con una scure. Piero, ferito mortalmente, spirò abbracciando per l’ultima volta la sua amata.