Carnevale_Fuoriporta

PIEMONTE

Il Carnevale di Borgosesia (Vercelli)

Ha più di cento anni di vita ma non li dimostra: a Borgosesia, d’altronde, il Carnevale è “la” festa per eccellenza dell’anno. Con un particolare che lo rende unico: nel primo giorno di Quaresima, proprio quando gli altri carnevali italiani chiudono i battenti, quello della cittadina in provincia di Vercelli vive il suo momento culminante! E così ogni anno Borgosesia si veste a festa tra sfilate di carri allegorici e mascherate, sagre enogastronomiche, veglioni, bande musicali e momenti dedicati ai più piccoli, il tutto all’insegna dell’accesa rivalità fra i 5 Rioni cittadini per la conquista dell’ambito Palio, uno splendido stendardo cucito a mano che premia il carro vincitore. E proprio questa competizione ha fatto sì che i colossi allegorici in cartapesta siano divenuti negli anni sempre più spettacolari e imponenti, frutto di un lavoro che dura un anno intero e che ha trasformato il Carnevale di “Magunopoli” (così si chiama Borgosesia nei giorni della festa) in uno degli eventi più caratteristici d’Italia. Altre info su https://www.fuoriporta.org/eventi/carnevale-borgosesia-vc-17-gennaio-10-febbraio/

Il Carnevale Storico di Santhià (Vercelli)

Grandiosi corsi mascherati, veglioni danzanti, appuntamenti enogastronomici: a Santhià il Carnevale è la festa per eccellenza dell’anno. D’altronde, nella cittadina in provincia di Vercelli, questa ricorrenza si festeggia dalla notte dei tempi: ciò ha consentito alla manifestazione di fregiarsi del titolo di “Carnevale più antico del Piemonte”. Lo storico santhiatese Aguzzi riporta ampi stralci di un documento del 1318 nel quale era citata “l’Abbadia”, una sorta di associazione giovanile laica che si occupava di organizzare balli e festeggiamenti carnevaleschi. In questo documento ci si riferisce al Carnevale santhiatese come a un avvenimento consueto: le reali origini della manifestazione sono quindi ben più antiche per una storia secolare che continua ancora oggi.

Il Carnevale di Ivrea (Torino)

Chi non ha mai visto la famosissima e spettacolare battaglia delle arance? Al di fuori di Ivrea, però, non molti ne conoscono le origini: tanti secoli fa, nel giorno dell’Assunta, il feudatario concedeva al popolo l’uso gratis del forno, regalando anche alle famiglie una pentola piena di fagioli. Un regalo che non bastava per far dimenticare il suo brutto governo per il resto dell’anno: e così un giorno i popolani gettarono i fagioli per le vie in segno di protesta. Il gesto divenne un’usanza carnevalesca, dapprima coi fagioli, poi con le arance. I tiratori, chiamati arancieri, si muovono a piedi oppure su carri tirati da due o quattro cavalli. Altri arancieri sono sui balconi e combattono a viso scoperto, mentre quelli sui carri indossano una maschera. Gli arancieri sui carri e sui balconi rappresentano le guardie dei signori del medioevo, mentre quelli che vanno a piedi rappresentano la gente che protesta.