Un castello della Valle d’Aosta, un piccolo gioiello sul Lago di Bolsena e la mitica Scilla affacciata sullo Stretto di Messina. Qui conduce il viaggio settimanale di Fuoriporta tra le mete dell’estate a partire dal comune più piccolo della più piccola regione d’Italia. Eppure Bard (Aosta) è considerato uno dei borghi più belli della Penisola. Merito della sua incantevole posizione – in cima a uno sperone roccioso che domina una gola attraversata dalla Dora Baltea – e del suo imponente Forte, intorno al quale si sviluppa l’abitato di stampo chiaramente medievale. Qui è possibile visitare il Museo delle Alpi e l’Ecomuseo della castagna, a testimonianza dello strettissimo legame tra questo piccolo borgo e le montagne che lo circondano. Ma anche la cucina rappresenta uno dei fiori all’occhiello di Bard, con i 135 abitanti che custodiscono gelosamente le ricette di due piatti tradizionali: le fiuor di cousse, ossia i fiori di zucca ripieni e cotti al forno, e le paste ad melia, le paste di meliga, realizzate con la farina di mais.
Spostandosi in provincia di Viterbo e più precisamente sul Lago di Bolsena, ecco una perla lacustre meno conosciuta ma non per questo meno affascinante: Capodimonte (nella foto) sorge su un pittoresco promontorio che si protende all’interno del bacino ed è dominata dalla splendida Rocca Farnese, risalente al Cinquecento. Un luogo davvero unico, opera di Antonio da Sangallo il Giovane, che si staglia sulle rive del Lago con la sua imponente mole ottagonale; ma a Capodimonte non mancano altri piccoli gioielli come il palazzo Puniatowski del Valadier, la Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta e il Palazzo Borghese. Se si decide di venire da queste parti, è d’obbligo assaggiare il coregone, tipico pesce di lago che rappresenta la vera specialità della gastronomia locale, insieme all’immancabile olio extravergine d’oliva viterbese. Per quanto riguarda invece gli eventi, il 15 agosto è davvero spettacolare ammirare i fuochi d’artificio sul lago in occasione della festa di San Rocco.
Ed è sempre un affascinante mix di storia e leggenda ad aver dato il nome a Scilla. In quella parte di Calabria che un tempo era Magna Grecia, la cittadina in provincia di Reggio era nota come Skylla o Skyllaion, ovvero “scoglio”, proprio perché sia arrampica su una rupe del Promontorio Scillèo; ma Scilla è anche il nome della figlia di Niso, che aiutò Minosse prima di essere da lui ripudiata e abbandonata in mare, che ne trascinò il corpo fino a questo meraviglioso angolo del mediterraneo. Il quello che per molti è il borgo marinaro più affascinante d’Italia abbondano gli eventi, a partire dalla festa del patrono San Rocco (16 agosto), proseguendo con i “Vicoli Festival” (inizio agosto) e con le numerose rassegne di moda e gli spettacoli teatrali. La cucina di terra e di mare, e al contempo quella calabrese e siciliana, si fondono nelle tradizioni gastronomiche del borgo in provincia di Reggio Calabria, affacciato sul Mare Tirreno a pochi chilometri dallo Stretto di Messina.