Questo tratto della bassa parmense è caratterizzato da una storia millenaria, tra momenti di gloria, battaglie e tumultuosi avvenimenti. Una testimonianza viva ancora oggi è la Rocca dei Terzi, che prende il nome da un’importantissima famiglia del territorio: i Terzi, che nel 1329 divennero “Signori” di Sissa, fecero costruire una castello a difesa dei loro possedimenti, che resistette agli assalti dei Rossi, all’inizio del quattrocento, ma non allo smantellamento (1424) voluto dalla Repubblica di Venezia in seguito al suo intervento a sostegno dei Terzi. La rocca subì un saccheggio nel 1551 durante nuovi scontri fra Rossi e Terzi, che videro la prevalenza ancora una volta di questi ultimi, destinati a governare su Sissa fino al 1758. Gran parte dell’aspetto attuale della rocca è frutto di una ristrutturazione settecentesca che ha collegato l’antico torrione-mastio cinquecentesco con i corpi residenziali laterali facendogli assumere l’aspetto di un palazzo signorile. All’interno si trovano vaste aule settecentesche con volte a vela e a crociera (una delle quali, con l’affresco del Giorno che scaccia la notte di Sebastiano Galeotti) funge da sala consiliare. Al primo piano si trova l’atrio con un Ganimede rapito sul soffitto, mentre in una stanza è custodito un orologio di grande valore, in ferro forgiato a due treni, restaurato e perfettamente funzionante.