Un museo e laboratorio d’arte dedicato a un’arte antica: l’arazzo. Alle porte di Asti, nella splendida cornice della Certosa di Valmanera, un antico monastero costruito in tempo imprecisato dai monaci vallombrosani e successivamente passato ai certosini che l’abitarono fino all’epoca napoleonica, è nata una quarantina di anni fa l’Arazzeria Scassa. Un laboratorio per la tessitura ad “alto liccio” di arazzi contemporanei e per la pulizia e il restauro di opere antiche, prima di tutto. Un luogo di antiche tradizioni che negli anni è diventato anche uno spazio espositivo, con la “Galleria degli Arazzi” ospitata in alcune sale comunicanti con i locali del laboratorio di tessitura, che nel 2002 si è trasformata nel Museo degli Arazzi Scassa.
La visita al Museo, arricchito anche di alcune opere concesse in prestito da collezionisti privati, permette di ammirare una raccolta unica, a livello internazionale, per numero di arazzi e per importanza degli artisti “cartonniers” e di scoprire inoltre come avviene il lavoro di tessitura ad “alto liccio”, che è la forma più antica, nobile e lunga della tessitura ad arazzo (per tessere un metro quadrato di arazzo occorrono in media 500 ore di lavoro). Ciò che più sorprende, visitando il Museo, dove sono esposte opere tratte da cartoni di Cagli, Capogrossi, Casorati, de Chirico, Ernst, Kandinsky, Klee, Mastroianni, Matisse, Mirko, Mirò, Piano, Sottsass, Spazzapan, Tadini e Warhol, è che una tecnica rimasta volutamente immutata da secoli, senza nulla alterare della sua strumentalità, si vivifichi nell’incontro con queste nuove invenzioni stilistiche che testimoniano una sensibilità estetica, attuale, diversa che nel passato.