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La visita a Noale, storica cittadina posta al crocevia tra le province di Venezia, Treviso e Padova, inizia dal parcheggio di via Vecellio, posto a ridosso del centro fortificato. Da qui si possono percorrere gli spalti alberati, tra i due fossati che costituivano l’antico sistema di difesa, e godere di una bella vista panoramica sulla rocca, il suo mastio e le torri che hanno ospitato nel Medioevo la famiglia Tempesta.
Usciti dagli spalti sud, si attraversa la statale Treviso-Padova per giungere in piazza XX Settembre, uno dei due cuori pulsanti dell’antico borgo, dominata fino agli inizi del Novecento dalla facciata della chiesa trecentesca di San Giorgio, poi demolita. Sul lato a nord è possibile ammirare una serie di palazzi affrescati, caratteristica che fanno di Noale una delle cittadine più interessanti del Veneto per la straordinaria ricchezza di dipinti, in parte ancor oggi visibili (“bella, vaga e picta Noale”). Percorrendo i portici da est a ovest è possibile ammirare la facciata della casetta della fine del XV/inizio XVI secolo detta “dei Battuti”. La confraternita religiosa, impegnata nell’opera di assistenza ai poveri, malati e bisognosi, fondò qui l’ospedale di S. Maria dei Battuti.
Proseguendo oltre si trovano Palazzo Mocenigo, oggi sede della biblioteca comunale, costruito nel ‘400 e palazzo Condulmer (fine XV sec./inizio XVI sec.) con la facciata caratterizzata da vivaci motivi decorativi. Usciti dai portici sulla sinistra si può ammirare il palazzo Due Spade la cui facciata posta sul retro conserva una bifora quattrocentesca con ogiva. Al crocevia delle “4 strade” si trova la Colonna della Pace (1541-1543) unica opera di scultura conosciuta di Paolo Pino Veneziano, che ricorda la fine delle devastazioni degli eserciti di Cambrai.
Prima di oltrepassare la torre dell’orologio, una delle due porte del castello, si transita sotto il colonnato di Palazzo della Loggia che custodisce la pinacoteca Egisto Lancerotto, rappresentante della pittura veneta “verista” della seconda metà dell’Ottocento. La Torre trevigiana, che ci introduce all’interno del castello, oggetto di un recente restauro; sulla parete sud è visibile la lapide sepolcrale dedicata a Nicolò Tempesta deceduto il 26 marzo 1365, mentre sulla parte nord si trova il bronzo raffigurante la libertà, opera di Emilio Greco, dedicato a Pietro Fortunato Calvi, patriota italiano nato a Noale nel 1817, glorificato dal Carducci nell’ode Cadore (a lui è dedicato anche il monumento che si trova accanto alla torre). Entrati in piazza Castello sulla destra si trova una lunga serie di case e palazzi, molte dei quali affrescati. Essa si conclude sotto l’altra torre, porta del cervo, con Palazzo Lamberti, vero e proprio gioiello decorativo e architettonico.
La torre, anch’essa oggetto di restauro, ospita spesso mostre d’arte. Di grande pregio anche la casa, ora canonica, che conserva molte tracce di affreschi. Tornando indietro verso la piazza non può mancare una visita alla chiesa dei Ss. Felice e Fortunato (secc. XV XIX), piccolo museo con opere di Sansovino, Damiano Mazza, Palma il Giovane, Alvise Vivarini e Vittore Carpaccio. In piazza Castello, diretti verso la rocca, si può ammirare la facciata di Palazzo Negro (XV sec.) con un’armoniosa trifora. Prima di lasciare il centro, per visitare l’oasi naturalistica posta a nord della linea ferroviaria Venezia-Bassano gestita dal Wwf, merita una sosta la chiesa dell’Assunta (inizio sec. XVI), quello che rimane dell’antico monastero benedettino femminile.
All’interno si possono ammirare alcune opere d’arte, tra cui una Madonna del rosario e la pala raffigurante S. Francesco di Paola. Lasciato il centro, in direzione Treviso, si incontra la località di Moniego, dove si trova la chiesa parrocchiale appartenuta per un lungo periodo al Patriarcato di Aquileia: all’interno si trova la Cappella Grimani che conserva affreschi dei primi anni del ‘500.
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