Sogliano al Rubicone è pronta ad accogliere viaggiatori, turisti enogastronomici e semplici appassionati della buona tavola per la 47° Fiera del Formaggio di Fossa di Sogliano DOP. La Fiera – che animerà le piazze e i vicoli del centro storico durante le domeniche 20 e 27 novembre e 4 dicembre 2022 – è diventata ormai un appuntamento rinomato a livello nazionale perché nel tempo ha saputo promuovere e rinnovare l’affascinante storia del Formaggio di Fossa.
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Oltre al rinomato Formaggio, considerato un piccolo tesoro già a partire dal Settecento, la Fiera sarà l’occasione perfetta per degustare e acquistare anche altri prodotti tipici soglianesi come il Savòr, la Saba, le Teglie in argilla di Montetiffi (ideali per la cottura della piadina), miele, salumi, eccetera. Ma non mancheranno anche altre eccellenze enogastronomiche, come vini e formaggi, provenienti da diverse regioni d’Italia.
Particolarità
Prodotto gastronomico caratteristico di Sogliano è il formaggio di fossa, un particolare tipo di formaggio, di tipo vaccino o pecorino, stagionato in antiche fosse da grano sotterranee, antiche di secoli, nelle quali acquisisce un sapore molto intenso e assai peculiare; dopo essere stato quasi dimenticato, a partire dagli anni Novanta del Novecento ha raggiunto notorietà e apprezzamento crescenti. Nel 2009 ha ottenuto la Dop con la denominazione Formaggio di Fossa di Sogliano DOP.
Da non perdere
Chiesa di San Lorenzo
È la chiesa principale e da essa dipendono tutte le altre chiese del comune eccetto San Biagio di Rontagnano, che è l’unica che appartiene alla Diocesi di Cesena-Sarsina. La chiesa spicca visivamente su tutto il paese e nelle vallate vicine anche grazie al suo campanile che è una delle due torri della cittadina. Sotto la chiesa ci sono i resti di alcuni Malatesta, che qui un tempo furono i signori del paese.
Museo di Arte Povera
Questo museo non raccoglie solo testimonianze storiche ma rappresenta per molti aspetti la vita reale di tempi ormai passati. Foglietti, figurine, santini che non solo sono un antico e ormai quasi inutilizzato mezzo di comunicazione, ma raccontano la storia di chi li ha utilizzati e che in queste “carte povere” ha raccontato anche un po’ della propria vita. I pezzi raccolte sono nati per lo più nella seconda metà dell’Ottocento e, diversamente dai grandi dipinti delle cattedrali medioevali e rinascimentali che dovevano diffondere e indottrinare anche i ceti più poveri, hanno avuto il compito di colpire l’occhio e la fantasia senza bisogno di educare.
Museo del Disco d’Epoca
Ricostruisce, attraverso numerosi reperti, alcuni particolarmente preziosi e rari, la storia della registrazione sonora.
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