La ricetta è radicata nella trazione popolare, con origini che risalgono ai tempi sannito-romani.
Simbolo di abbondanza e ricchezza, veniva preparato per matrimoni e feste.
Un’antica epigrafe conservata nel Museo Civico Archeologico di Telesia menziona un banchetto a base di crustulum.
Elaborato all’interno di una piccola comunità contadina lo struppolo è stato tramandato attraverso le generazioni, mantenendo viva l’arte della sua preparazione e rappresentando un patrimonio gastronomico unico.
La “memoria” della preparazione dello struppolo si perde nei più lontani ricordi della tradizione popolare e le modalità di confezionamento sono rimaste immutate nei secoli. Come tutti i miti popolari, lo Struppolo ha origini incerte e probabilmente collettive, non si sa.
Di certo si sa che la ricetta è vecchia di secoli e che è nata a San Salvatore Telesino: già a pochi chilometri di distanza la ignorano e molti non hanno mai assaggiato uno struppolo. Da non confondere con gli “struffoli” napoletani (che sono dolci e ricoperti di miele), i nostri struppoli rientrano nella grande categoria dei “rustici”, sono cioè salati.
Non è invece azzardato ipotizzare che gli struppoli di San Salvatore Telesino abbiano origini sannito-romane e rappresentino la versione salata dei crustuli (dolci calabresi dei quali condividono l’aspetto). Nel Museo Civico Archeologico di Telesia è conservata un’epigrafe ritrovata durante gli scavi effettuati a San Salvatore Telesino sul sito dell’antica città di Telesia (prima importante centro sannita e poi fiorente città romana)che parla infatti di un ricco banchetto a base di mulsum e t crustulum offerto dal neoeletto seviro Manlio Rufio ai coloni telesini.
Proprio perché elaborata all’interno di una piccola comunità contadina, la tradizione dello struppolo è stata tramandata attraverso il racconto e l’esempio dei più vecchi che, di generazione in generazione, hanno trasmesso l’arte della sua preparazione. Lo struppolo non rientrava nell’alimentazione quotidiana data la grande quantità di olio e uova necessari per la preparazione; infatti era destinato insieme ai “vanti” (altro prodotto tipico di San Salvatore Telesino) a banchetti di matrimoni e feste come simbolo di abbondanza e ricchezza.
PROGRAMMA SERATE
29 Agosto
ore 20:00
apertura botte in legno di birra a caduta del birrificio “Birra Salento”
ore 20:45
live del cantautore Vincenzo Salamone
ore 21:30
live band “Sud Way”
ore 00:30
“Reggaeton Party” con Dj Flavio Simone
30 agosto
ore 20:30
live del cantautore Vincenzo Salamone
ore 21:30
live band “Nexus, Music Explosion Cocktail’s.”
ore 00:30
“Night house fever” con Dj Flavio Simone
31 agosto
ore 20:30
live band “Nada de Buono”
ore 21:30
live band “Diesix”
ore 00:30
Dj set con Danny L e Luigi Di Domenico
1 settembre
ore 20:30
live del cantautore Vincenzo Salamone
ore 21:30
in live “Gli Amici delle Serenate”
ore 00:30
Dj set e animazione con Regis Event
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