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Sentirsi sublacensi per un giorno respirando le radici in comune (rajche, in dialetto locale) delle popolazioni dell’alta valle dell’Aniene: è questo l’obiettivo di “Rajche, Radici in comune”, la particolare manifestazione che animerà dal 28 al 30 agosto il centro storico di Subiaco. La serata del 28 sarà dedicata alle poesie e al dialetto locale mentre il giorno successivo, muniti di sacca e calice, i visitatori potranno assaggiare numerose portate della cucina tipica del territorio, realizzate al momento esclusivamente con materie prime del posto; in abbinamento ai piatti a “chilometro zero” le aziende vinicole locali proporranno i loro migliori prodotti da gustare nelle vecchie cantine del paese, riaperte per l’occasione. Gli stornelli e i canti popolari saranno gli altri “ingredienti” immancabili dell’evento: il 30 agosto è infatti in programma “Rajche: di legno, di canna, di pelle”, il festival e mostra-mercato della musica popolare e della liuteria tradizionale.
Informazioni: 3408505381 – info@fuoriporta.org
Cosa vedere
La Rocca Abbaziale che fu dimora dei Barberini, dei Colonna e di Lucrezia Borgia, la trecentesca chiesa di San Francesco e quelle neoclassiche di Sant’Andrea e di Santa Maria della Valle.
Nei dintorni
Il monastero di Santa Scolastica voluto da San Benedetto e il monastero del Sacro Speco, eretto nella curvatura di una alta parete di roccia e sorretto da nove alte arcate; e ancora Canterano, Bellegra con le sue grotte e il Monte Livata.
Come arrivare
Autostrada A24 Roma-L’Aquila-Pescara, uscite Vicovaro-Mandela o Carsoli-Oricola.
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Info più dettagliate
Da Nerone a San Benedetto: le radici di Subiaco sono in tavola e non solo a Rajche
Passeggiando tra i vicoli, alla scoperta del luogo degustando piatti tipici e vini locali alla ricerca delle “Rajche” ovvero delle nostre radici.
E’ nata così “Rajche, radici in comune”, la manifestazione che permette a tutti di sentirsi sublacensi per un giorno, conoscendo da vicino il substrato culturale che accomuna gli abitanti dell’alta valle dell’Aniene. Un appuntamento che torna quest’anno dal 28 al 30 agosto all’ombra della Rocca Abbaziale che fu dimora dei Barberini, dei Colonna e di Lucrezia Borgia.
La prima serata sarà dedicata alla cultura locale e dialettale, con la presentazione del libro “Ju pappaciuccu” e, a seguire, “L’anema Subbjacciana non s’aria a murì” di Benedetto Bagnani.
Quello del 29, invece, sarà il grande giorno della passeggiata enogastronomica: muniti di sacca e calice, i visitatori potranno tuffarsi in una sorta di tour con tantissime portate della cucina tipica del territorio, realizzate al momento seguendo le ricette delle nonne ed esclusivamente con materie prime del posto; in abbinamento ai piatti a “chilometro zero” le aziende vinicole locali proporranno i loro migliori prodotti da gustare nelle vecchie cantine del paese, riaperte per l’occasione, nelle quali è possibile respirare l’atmosfera tipica delle feste di un tempo.
Poesie, stornelli e canti popolari saranno gli altri “ingredienti” immancabili dell’evento, il tutto al suono degli antichi strumenti musicali: il 30 agosto a partire dalle 10.30 è infatti in programma la quinta edizione di “Rajche: di legno, di canna, di pelle”, il festival e mostra-mercato della musica popolare e della liuteria tradizionale. Artigiani e costruttori di zampogne, organetti, chitarre e tamburi, metteranno in mostra i propri lavori e ogni visitatore potrà provare l’emozione di imbracciare questi caratteristici strumenti.
A chiusura della manifestazione verrà invece allestita la tradizionale “panarda”, una cena all’aperto il cui menù a base di piatti semplici ricorda il modo in cui usavano pasteggiare i nostri nonni, mentre il caratteristico Ballo della Pantasema darà a tutti l’appuntamento alla prossima edizione.
Pochi lo sanno, ma Subiaco e la valle dell’Aniene sono state nei secoli teatro di eventi fondamentali nella storia del nostro Paese e dell’Europa, dall’imperatore romano Nerone alla famiglia Borgia, da San Benedetto che qui scrisse la sua la sua Regola fino alla prima stampa in Italia di un libro con il metodo Gutemberg; ma accanto a questi grandi accadimenti si è sviluppata un’altra storia – decisamente meno nota – fatta di eventi legati alle feste calendariali, alla devozione popolare e alle attività economiche tradizionali: una storia di radici comuni che “Rajche” farà rivivere come per magia!
Un passato così glorioso non poteva che lasciare tracce indelebili, e così chi deciderà di dedicare qualche ora in più alla conoscenza di Subiaco – costruito su una rupe di roccia che domina la campagna circostante – potrà ammirare la Rocca Abbaziale medievale, la trecentesca chiesa di San Francesco e quelle neoclassiche di Sant’Andrea e di Santa Maria della Valle. Non lontano dall’abitato sorge il monastero di Santa Scolastica, l’unico – fra i dodici voluti da San Benedetto nella valle sublacense – sopravvissuto ai terremoti e alle distruzioni saracene. Di grande impatto è anche il monastero del Sacro Speco, eretto nella curvatura di una alta parete di roccia e sorretto da nove alte arcate, con il suggestivo labirinto interno fatto di ambienti di vita quotidiana, piccole chiese e cappelle scavate nella roccia.
Info
Data – 28-29-30 agosto
Località – Subiaco – Roma
Tel – 3408505381
https://www.facebook.com/fuoriportaweb
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