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Iglesias (CA), dove la Pasqua è con i Germani – 29 marzo

Un mix di culture, ed ecco che prende forma la Pasqua di Iglesias. Dura la Settimana Santa intera, ma il momento più intenso è il Venerdì, in cui va scena la rappresentazione, in stile sacro barocco, del funerale di Gesù. Sono i Vexillas (gli stendardi) a dare inizio alla processione, seguiti da due bambini, per tradizione maschi, che interpretano San Giovanni e Maria Maddalena e che indossano abiti dalla foggia preziosa in stile orientale. Seguono Giuseppe D’Arimatea e Nicodemo, con in mano i martelli e le tenaglie utilizzati per togliere il corpo di Gesù dalla croce. In fondo al corteo, Gesù stesso nel suo baldacchino bianco, seguito dai Germani, che portano il simulacro della Madonna Addolorata.

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I Germani sono i confratelli che presiedono alle fasi rituali e seguono la processione accompagnando in particolare la Madonna Addolorata, loro protettrice. Il loro aspetto, austero e inconfondibile: abito bianco e lungo con gonna ampia, cappuccio e visiera larghi. In mano stringono le fiaccole. Dal bianco dell’abito emergono i fiocchetti neri delle maniche e i guanti neri.

Arrivati alla Domenica di Pasqua, ci si aspettano sensazioni cupe e tristi, ma non è così perché per i fedeli si celebra la Resurrezione di Cristo ed è un giorno di Festa. Ecco quindi le campane suonare e due cortei distinti, quello della Madonna e quella di Cristo Risorto che seguendo due itinerari diversi, alla fine si incontrano nel momento di S’Incontru davanti alla Cattedrale, dove si celebrare la Messa. La tradizione vuole che i due simulacri e i due gruppi facciano tre inchini l’uno di fronte all’altro in segno di saluto. In quest’occasione i fedeli omaggiano i Germani con i coccoi de Pasca, un pane tipico e tradizionale del periodo Pasquale.

Su Coccoi cun s’ou è il tipico pane sardo di semola con le punte: coroncine di pane di svariate forme decorate con l’uovo al centro e impreziosite da ulteriori ricami, treccioline, cordoncini di pasta.

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