La Festa del pomodoro apre con la mostra dell’ortaggio nelle sue diverse varietà prodotte dal territorio, ed è arricchita dai numerosi prodotti ortofrutticoli dell’estate, coltivati localmente. Il Fuoriporta prosegue, poi, con la rappresentazione e la sfilata delle macchine agricole d’epoca e moderne, che ieri come oggi, integrano la grande manualità che questo tipo di produzioni agricole richiede.
Lo stand enogastronomico, incentrato intorno al pomodoro con le innumerevoli varianti che questo straordinario prodotto consente, ha il punto forte nel pomodoro ripieno gratinato, con una particolare modalità d’impasto locale, ricetta che alla Festa resta intatta da 50 anni e che era tramandata dal 1955.
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Cappella è una frazione del comune di Scorzè, da cui dista circa 3 km.
Il toponimo si riferisce al fatto che la locale chiesa era, come già detto, una delle quattro cappelle dipendenti dalla pieve di Martellago.
Le ville da non perdere:
Villa Morosini del Patriarca
Nella zona sorgono anche alcune ville venete, tra le quali villa Morosini del Patriarca, già residenza del patriarca di Venezia Gianfrancesco Morosini (1644-1678), costruzione di impianto cinquecentesco su preesistenti murature del XIV-XV secolo. Ha assunto la struttura attuale a seguito dei lavori di risistemazione eseguiti verso la fine del Settecento. È ricca di decorazioni e affreschi sia all’esterno (nella facciata sud) che all’interno.
Villa Toffolo
Un altro edificio interessante è villa Toffolo, di proprietà comunale assieme all’attiguo parco dove attualmente è situato l’asilo nido del Comune.
È stata costruita dal M. Toffolo, allora direttore della Banda Musicale di Venezia e marito di Chiara Merli, figlia dei proprietari dell’omonimo palazzo, verso la fine del XIX secolo. Completamente restaurata nel 1999, è oggi sede della Pro loco comunale, al primo piano, e di una farmacia, al piano terra.
Villa Contarini
Sempre nel centro del paese sorgeva un altro importante e ricco edificio, villa Contarini, demolita nell’Ottocento, della quale rimaneva una barchessa che venne demolita negli anni ottanta. Era un edificio sontuoso, come si evince da una dettagliata mappa del XVIII secolo. Aveva una facciata porticata in tramontana, ampie adiacenze con colombara e un brolo circondato dal fossato, unico elemento tuttora superstite dell’intero complesso.
Villa Trevisan
In aperta campagna, invece, si trovava il palazzo Trevisan, risalente al XVI secolo e completato nel 1732 da un pregevole oratorio dedicato a san Giuseppe demolito nell’Ottocento. Dell’edificio, oggi demolito, rimangono solamente alcune iscrizioni e alcuni elementi marmorei decorativi.
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