Canale Monterano (RM), torna il palio delle contrade - 24/25 ago Fuoriporta

Canale Monterano (RM), torna il palio delle contrade – 25 ago

Mettere in palio” o “vincere il palio” sono espressioni di uso comune che risalgono al linguaggio medioevale, quando il latino era una lingua in parte ancora parlata. In alcuni comuni italiani, in concomitanza di feste popolari o religiose, si organizzavano tornei equestri e gare a carattere rionale detti “Palium” o “Pallium”. Il Palio delle Contrade di Canale Monterano è uno di questi e coincide con i festeggiamenti dei Patroni del borgo romano, San Bartolomeo Apostolo e Santa Calepodia, ripresi dalle tradizioni tramandate dagli antichi abitanti di Monterano sulle feste propiziatrici per una buona vendemmia, i rinomati “Baccanali“.

Programma:
Prima edizione del mini palio 18 agosto ore 18.
Cena propiziatoria con benedizione del palio 20 agosto ore 20.
Provaccia 22 agosto ore 23
Corsa del Bgonzo 25 agosto, con corteo storico ore 10
Caratello 26 agosto ore 17

Cosa accade nel palio? Un po’ di storia

La corsa del “bigonzo”, la cui origine risale alle antiche feste legate alla vendemmia, si è svolta perla prima volta a canale nel 1968. La corsa attraversa la via principale del paese. Inizia di fronte alla chiesa e termina di fronte alla posta, i “bigonzi” sono di legno e devono pesare, carico compreso, circa 45 kg. In passato nei bigonzi veniva messa la sabbia poi siamo passati al bambini ed ora, per problemi di sicurezza, sono tornati alla sabbia coperta da un tappo pieno di uva finta per rievocare l’origine della festa della vendemmia.

Nei primi anni hanno gareggiato solo quattro rioni: le Casenove, la Carraiola, il Centro, il Castagno, oggi partecipano anche Montevirginio e Stigliano. Il premio per il vincitore detto barelliere e’ una targa o una medaglia mentre alla contrada va il “palio” e il trofeo. Dopo la vittoria si festeggia con cori e sfilate in giro per tutto il paese.

Gli stemmi dei rioni furono ideati dal maresciallo Fulvio Evangelista e alcuni si rifanno alla storia del paese:
Carraiola: ha come emblema la “rampa” cioe’ il leone rampante.
Casenove: un castello che ricorda gli insediamenti ottenuti dal disboscamento della selva che copriva il territorio di canale.
Castagno: un albero, un castagno appunto.
Centro: l’aquila simbolo di forza (scelto dagli stessi abitanti del rione).
Montevirginio: l’orso della famiglia Orsini, in particolare del duca Virginio, fondatore della frazione.
Stigliano: la fontana che ricorda le acque termali.

Anche i colori che contraddistingUono i rioni, ha raccontato il maresciallo, sono stati ideati da lui utilizzando quelli di alcune squadre di calcio: carraiola= verde-nero (sqadra del Venezia)
casenove= bianco-azzurro (squadra della Lazio) castagno= giallo-rosso (squadra della Roma)
centro= rosso-nero (squadra del Milan) montevirgino= bianco-rosso (squadra del Bari) stigliano= rosso-verde (squadra della Ternana).

La corsa viene preceduta da una sfilata storica molto curata: il corteo si apre con le chiarine che annunziano la lettura del bando del palio poi la cavalleria, ci sono i confalonieri, i tamburini, re e regina principi e principesse della pro-loco e delle contrade, bigonzi e bigonzieri ed infine gli sbandieratori.

Le comparse sfilano al ritmo dei tamburi e indossano costumi meravigliosi che i primi anni venivano gentilmente concessi dal teatro dell’opera di roma e in seguito confezionati dalle sarte più’ brave del paese. Ai lati della strada, lungo la via principale del paese, sventolano le bandiere della pro-loco e delle contrade. Ritornando alla corsa le sei contrade mettono in campo una squadra, composta da 4 corridori + 1 di riserva, che dovrà correre, disputando batterie ad eliminazione diretta, sui 135 metri del corso di canale, portando in spalla la barella
col bigonzo (tipico attrezzo con recipiente in legno utilizzato in passato per la vendemmia).

Quindi i 4 corridori dovranno restare vicinissimi (avendo ognuno in spalla un braccio della barella) cercando il più possibile la coordinazione e il passo giusto per evitare qualsiasi contatto che potrebbe essere causa di cadute.

Cosa si vedrà assistendo al palio forse lo si può immaginare. Non pensate al solito corteo storico perché ogni sfilata ha la sua particolarità e quella nostra sicuramente è la famosa “corsa del bigonzo” unica entusiasmante fino all’ultimo minuto. In questa gara c’e’la volonta’, il sacrificio e la fatica di giorni e giorni di allenamento, lo sforzo fisico di questi atleti che mettono in moto una sorta d i macchina umana che li deve portare all’arrivo volando per i 135 metri del percorso.

Emozioni, sensazioni e paure solo chi ha partecipato puo’ sapere cosa si prova in quei momenti come ti senti prima durante e dopo la corsa: la tensione della partenza con le gambe che tremano e la paura di non riuscire nemmeno a partire e all’arrivo l’amarezza e la delusione dopo una sconfitta o meglio l’entusiasmo e la gioia dopo una vittoria ma soprattutto l’esaltazione e la felicita’ di un’intera contrada dopo la conquista del palio.

E’ per questo che il palio bisogna viverlo e magari, come un contradaiolo, affezionarsi a un emblema, al colori, a una squadra, al calore che trasmette una contrada, per diventare simpatizzanti e, nel caso, festeggiare tutti insieme la vittoria della finale ed entrare nel mondo della contrada che non si limita solo al palio ma che vive tutto l’anno con tante altre manifestazioni. ed e’ anche per questo che vi aspettiamo ogni anno a fine agosto, a Canale Monterano per vivere insieme il palio delle contrade.

Info:
Data – 25 agosto
Località – Canale Monterano – Roma
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