Autunno: zucca, riso e funghi, colorano e profumano l'Italia

Autunno: zucca, riso e funghi, colorano e profumano l’Italia

A Santhià, nel piemontese, mettete le scarpe comode, si parte alla scoperta delle risaie di un angolo del vercellese, che viene conosciuto come “il mare a quadretti”. Un percorso gradevole, per nulla faticoso e adatto a tutte le età e sopratutto immerso nella via Francigena. Potete camminare lentamente e respirare il profumo dell’aratura. Perché questo è il momento giusto, tra ottobre e novembre. Il terreno su cui nasce la pianta del riso viene arato. Sentirete l’odore della natura. È il profumo della terra rivoltata. È l’essenza del fresco. È un effluvio di vita, sana. Un tempo erano i buoi e le persone che con fatica e dedizione facevano questo lavoro. Oggi, con meno poesia, lo fanno le macchine. Giganteschi trattori, entrano grossolanamente in questo quadro bucolico. Alzano la terra, la fanno respirare, le consentono di nutrirsi e di poter produrre quel chicco candido e gustoso che rende questa zona, un fiore all’occhiello dell’Europa intera, per produzione di riso. E’ sempre qui, nel vercellese, a Santhià, che addirittura i giapponesi ne fanno incetta, di riso, per il loro sushi. Qualcosa vorrà dire. Ma non c’è solo il riso, a far dimenticare del lock down. Ci sono le ricorrenze. Nonostante il momento, le ricorrenze non mancano mai a caratterizzare la nostra terra.

Durante il periodo autunnale, i colori prendono possesso della parte medievale di Cordovado, andando a trasformare il borgo castellano e vestendolo di mille colori.
Le mura di Palazzo Piccolomini rivestite di rosso accompagnano il passante nel borgo, lo invitano a rallentare e a soffermarsi davanti ai vari palazzi, ad osservare i colori della suggestiva calle, e proseguendo lungo le mura, percorrendo la camminata è d’obbligo contemplare la maestosità ed i colori del platano secolare.
Ma la magia di questo periodo investe anche l’area del santuario della Madonna delle Grazie, dove abbiamo la possibilità di guardare gli alberi dei “Prati della Madonna” spogliarsi delle foglie ma anche di passeggiare in Parco Cecchini.
Qui in particolare possiamo osservare i colori delle maestose Sophore Joponiche ed ammirare, ora che sono sempre più liberi dalla vegetazione, i rami contorti della secolare Sophora Pendula.

L’autunno aggiunge un fascino particolare anche al territorio delle Colline Moreniche a sud del Lago di Garda. Queste terre che ospitano in genere distese di vigneti e conche e rilievi verdeggianti, si tingono dei colori tipici di questa stagione, apprezzabili con passeggiate immersi nella natura a ridosso dei borghi, nei caratteristici centri storici o nelle vie ciclabili immerse nel Parco del Mincio. Da non dimenticare per questa zona è la possibilità sempre valida di scoprire aspetti storici di rilevanza, dai siti risorgimentali, ai castelli, alle ville che rimandano alle atmosfere gonzaghesche. Affascinante è poi l’aspetto culinario: degustazioni e piatti della tradizione si colorano di arancione grazie all’arrivo della zucca e non solo. Ci sono i mieli, composte e mostarde realizzate con i frutti dell’estate, oltre all’assaggio del vino novello e dei salumi sapientemente realizzati dalla norcineria locale.

Dalla Lombardia all’Emilia Romagna, arriviamo a Compiano. Per chi ama arte, storia e antichità, Compiano è quello che serve: passeggiando nelle sue viuzze lastricate di ciottoli ci si trova catapultati indietro nel tempo, le antiche case e botteghe incorniciate di rosso e arancio calano i visitatori nell’atmosfera storica del borgo abbracciandoli col loro calore, le piazze si aprono su scorci suggestivi della valle per arrivare al maestoso Castello dove si possono visitare due interessantissimi musei e sentirsi come re e regine a corte! Ma anche chi ama la buona cucina può essere soddisfatto! È qui che si possono assaggiare i veri protagonisti dell’autunno valtarese: sua maestà il fungo porcino I.G.P., il tartufo nero e le dolcissime castagne, cucinati secondo la tradizione, ma anche rivisitati dai cuochi locali sotto le più diverse ricette! Se da qui passate, un salto a Borgotaro lo dovete pur fare. Il fungo prende il nome proprio da questo borgo, ne varrà la pena… farci un salto! Per chi non si accontenta solo di mangiare, questo è il momento giusto per avventurarsi nel bosco e andare in cerca delle prelibatezze, sempre accompagnati da una guida, così da passare direttamente da una piacevole passeggiata alla tavola! Volete muovervi di più? Perfetto, si può partire con la moutain bike, anche in versione e-bike, a piedi oppure a cavallo per delle escursioni più o meno difficili sui monti e le coste di Compiano, passando anche nella Oasi WWF dei Ghirardi, immergendosi nei colori del foliage, che in questo periodo tingono come una tavolozza, tutti i boschi della Val Taro, guadando piccoli ruscelli e scorgendo, perché no, tra gli animali selvatici anche qualche capriolo o daino!

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