Festeggiare il Carnevale, un evento legato a doppio filo alla cultura locale di origine rurale, attraverso l’inversione dei ruoli, il prendersi gioco dei potenti, gli sfottò e le allegorie sulle contingenze politico-sociali. Così si celebra la festa in maschera a Sannicandro di Bari, che vive i suoi momenti culminanti a cavallo tra il martedì grasso e l’inizio della Quaresima. Il Re Carnevale – che da queste parti si chiama Aronz – dopo i bagordi e i peccati di gola carnevaleschi è costretto a passare la mano a sua moglie Quarantana, che il Mercoledì delle Ceneri avvia i 40 giorni della Quaresima fino al triduo pasquale. Il rito spettacolo è drammatizzato in 5 fasi: Corteo Funebre; Morte e Autopsia di Re Carnevale; Processo e Condanna; Lettura del Testamento; Bruciamento. Il fuoco propiziatorio monda la comunità di tutti i peccati, degli sberleffi e dei bagordi. Il trionfo della Quaresima già annuncia la Pasqua e la Resurrezione dell’Uomo, con l’avvento della nuova annata agricola con fioriture e frutti in primavera.
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