Dal primo al dolce. Tutto rigorosamente a base di carciofi. O meglio di “Violetto Ramacchese”, la pregiata qualità coltivata, da secoli, nelle campagne catanesi di Ramacca. E’ qui che dal 4 al 6 aprile prossimi, come da 23 anni a questa parte, si celebra la sagra del “Violetto Ramacchese” un ortaggio che affonda le sue radici, è il caso di dirlo, nella storia intrigante e millenaria della Sicilia. Quando cioè l’isola era Trinacria. E dapprima Teostratto, 300 anni avanti Cristo, nella sua “Storia delle piante” e poi Marco Gavio Apicio, gastronomo dell’antica Roma con il suo “De Coquinaria”, tratteggiano la storia e l’uso in cucina di questo cardo considerato, all’epoca, anche un potente afrodisiaco. E dunque fusilli con ricotta e carciofi, frittata con carciofi e verdure, salsicce al cuore di carciofo e dolce alla crema di carciofo accoglieranno, assieme al famoso pane di Ramacca, al vino rosso locale e alle arance rosse della zona, i palati fini che si spingeranno fino a Ramacca, curioso crocevia di dialetti, abitudini e tradizioni provenienti da ogni parte della Sicilia. Non a caso Ramacca, nota in tutta l’isola per l’ospitalità dei suoi abitanti, viene chiamata “paese dei forestieri”. E la cucina locale non può che essere la sintesi di tutte quelle culture e tradizioni che sono via via andate approdando a Ramacca nel corso dei secoli.
Informazioni: 3408505381 – info@fuoriporta.org
Cosa vedere
Nel centro storico della cittadina, meritano una visita anche due chiese: quella dedicata alla natività di Maria, accanto alla piazza centrale del paese, con l’orologio civico che svetta sopra la torretta quadrata del campanile; e la chiesa dell’Immacolata, con prospetto neoclassico, decorata di stucchi e di altari, ornati delle tele ad olio della Croce, dell’Addolorata e di alcuni Santi Cappuccini.
Nei dintorni
Il Parco archeologico della Montagna, Torricella e S. Maria, si trova in località Montagna di Ramacca, a circa 4 km dall’abitato. Racchiude i resti di un villaggio preistorico e i ruderi di una centro siculo-greco. L’area speciale del lago Ogliastro è invece uno specchio d’acqua creato artificialmente dallo sbarramento dei fiumi Gornalunga, Belmontino e Fiume Secco negli anni ‘60, che con i suoi 14 Km2 di superficie e la vicina pineta costituisce, oltre che una riserva idrica importante ai fini irrigui, un luogo di notevole interesse paesaggistico, ittico e faunistico.
Come arrivare
In auto Da Catania, immettendosi sull’A19 Catania-Palermo, uscendo allo svincolo Motta S. Anastasia, per percorrere le strade statali 192 e 288, poi imboccando il bivio per Ramacca. Oppure percorrendo la S.S. 417 Catania-Gela fino al bivio Ramacca.