Fiorello Primi, presidente dei Borghi più Belli d’Italia racconta a a Fuoriporta la necessità di un rilancio che abbia sicurezza ed esperienze come fattori essenziali.
In uno scenario come quello che si sta prefigurando, quale sarà il futuro della promozione territoriale? Quali saranno le caratteristiche per poter promuovere il borgo?
La crisi innescata dal COVID-19 per l’economia in generale, per il turismo in particolare e le attività culturali e di intrattenimento stanno mettendo a dura prova la tenuta del Paese. Non sono esenti da questa situazione i Borghi, intesi come piccoli centri, anche se, in prospettiva a corto e medio termine potrebbero essere avvantaggiati da una ripartenza caratterizzata dal turismo di prossimità. La promozione dovrà, per forza di cose, incentrarsi su due fattori essenziali: ospitalità nella sicurezza e possibilità di fare esperienze per una vacanza diversa dal solito.
Quali ipotizza possano essere le misure di sicurezza per poter continuare a fare eventi di promozione territoriale?
Le misure di sicurezza sono naturalmente quelle che saranno indicate dal Governo e dalle Regioni per le strutture ricettive, i servizi di ristorazione, i musei e, sempre che sia possibile effettuarli, per le attività di spettacolo e intrattenimento. Altra questione sono i protocolli di sicurezza di accesso al Borgo per evitare problemi e timori a chi nel Borgo vive e lavora. Abbiamo coniato uno slogan “La Bellezza in Sicurezza” proprio per spronare i nostri Sindaci a mettere in campo tutte le misure e i presidi necessari a garantire la sicurezza di chi arriva e di vive nel Borgo. Stiamo anche organizzandoci, come associazione, per redigere, con la consulenza di esperti, un protocollo standard per la sicurezza del Borgo.
Quali sono le attività, alle quali, i borghi si possono dedicare, in questo periodo storico per fare promozione?
Posso dire quello che stiamo facendo come associazione. Useremo molto la comunicazione social visto che i nostri account Facebook (Borghi Più Belli d’Italia) , Istagram (#borghitalia) e Twitter (#borghitalia) , oltre al portale (www.borghipiubelliditalia.it) hanno raggiunto e superato i due milioni di affezionati che ci seguono. Oltre a questo abbiamo un’ottima visibilità sui vari programmi della RAI e una rivista (Borghi Magazine) che va in edicola ogni mese. I Borghi, nelle varie regioni si danno da fare per avere visibilità all’interno delle proprie realtà sempre nell’ottica del turismo di prossimità.
Se dovessimo dare un valore economico alla perdita avuta fino ad oggi, quali sono le cifre?
E’ difficile fare una valutazione in cifre. Posso dire che il settore del turismo e di tutte le attività collegate è praticamente azzerato. Ci sono alcuni aspetti positivi che riguardano piccoli negozi nei Borghi più decentrati e piccoli che, causa l’impossibilità e il timore di spostarsi, hanno conosciuto un periodo abbastanza florido anche grazie al fatto che famiglie intere che vivono normalmente in città hanno trascorso il periodo di lockdown nelle seconde case.
Quando si potrà tornare a fare eventi?
Impossibile a dirsi. Dipende dall’evoluzione dell’epidemia e dalla possibile sconfitta del virus. Saranno sicuramente le ultime attività a partire salvo casi dove sia prevista la presenza di poche persone.
Come sono cambiati i programmi di promozione e come si reagisce alla clausura forzata?
La prima conseguenza è che sono state annullate tutte le attività promozionali che prevedono assembramenti e viaggi, quali le fiere del turismo e gli educational e press trip. E’ evidente che l’unico modo per fare promozione è l’utilizzo del web e di tutte le opportunità che esso fornisce. E’ per questo che ci siamo dotati, da circa due anni , di un social team manager che gestisce professionalmente le attività. In questo momento è in corso un Contest Istagram (#consigliounborgo) che sta avendo un enorme successo mentre il nostro gruppo su Facebook cresce di circa 1.300 persone al giorno
Come avete reagito all’annullamento delle manifestazioni?
Purtroppo abbiamo dovuto rinunciare alle nostre manifestazioni quali il Festival Nazionale, l’assemblea della federazione mondiale dei Borghi Più Belli del Mondo e molte altre manifestazioni che si svolgono, ogni anno, in diversi Borghi in tutta Italia. Per quanto riguarda l’assemblea nazionale l’abbiamo rinviata in autunno con la speranza di poterla svolgere. La Notte Romantica che si svolge ogni anno in concomitanza del periodo del solstizio d’estate (quest’anno è fissata il 27 giugno) si svolgerà nella maniera tradizionale dove possibile e comunque attraverso un contest fotografico Istagram permetteremo di celebrare, attraverso le foto, questo momento che unisce la Bellezza e il Romanticismo del Borgo.
Pensate sia possibile una visione futuristica di feste on line?
Sinceramente mi auguro di no.
Di cosa hanno maggiormente bisogno i borghi per essere sostenuti, a parte l’aspetto economico?
E’ un discorso aperto che stiamo portando avanti da anni e che sarebbe troppo lungo da affrontare. Posso riassumere così:
I Borghi italiani e le loro comunità, per essere salvati dallo spopolamento e dal depauperamento del patrimonio di cui sono gelosi custodi, devono diventare protagonisti di un progetto nazionale per uscire dall’isolamento che è:
di tipo fisico legato alla situazione disastrosa delle strade secondarie e alla pressoché assenza di servizi pubblici di trasporto e la progressiva scomparsa di servizi bancari e postali;
di tipo virtuale per il disinteresse delle compagnie telefoniche e per l’assenza di banda larga che impedisce, di fatto, la possibilità di attuare lo smart working che sarebbe una risorsa importante per favorire il ripopolamento.
Oltre a ciò emerge in tutta la sua gravità l’assenza di un piano nazionale di intervento per la messa in sicurezza dagli eventi drammatici causati dai terremoti e dai dissesto idrogeologici.
Insomma occorre che la politica nazionale, in maniera interdisciplinare, metta testa e cuore per salvare questo grande patrimonio dell’umanità che sono i piccoli Borghi italiani con un piano integrato di interventi che ne eviti la progressiva scomparsa.
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