E oggi siamo nel Castello di Compiano “dove il tempo si è fermato”.
Millenaria fortificazione immersa tra i rilievi dell’Appennino Emiliano, posta a controllo della verdeggiante Valtaro. Da struttura difensiva ed elegante residenza dei principi Landi, fu trasformata, a inizio ‘900, in collegio femminile, per poi divenire dimora stabile ed eclettica casa-museo della Marchesa Raimondi Gambarotta.
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Ciò che affascina, non appena varchi il portone di ingresso del Castello di Compiano, è la presenza di elementi decorativi, arredi e oggetti d’arte tanto diversi tra loro e distanti cronologicamente con l’epoca di costruzione del maniero. La tipologia di casa-museo e la collezione Raimondi-Gambarotta è un unicum immerso in pieno Appennino Parmense.
Il Castello di Compiano fu acquistato nel 1966 da Lina Angela Luisa Contessa Raimondi Marchesa Gambarotta che lo adattò a stabile dimora, trasformando in particolar modo il piano nobile, già residenza dei principi Landi.
La variegata caratterizzazione delle sale, che abbracciano periodi che spaziano dal Rinascimento, al Rococò, dal Medioevo allo stile Impero, si inserisce perfettamente nel clima del collezionismo di inizio ‘900. La sua raccolta, nata e implementata nel corso degli anni, in seguito alle esperienze lavorative e ai numerosi viaggi, rispecchia la personalità colta e al tempo stesso bizzarra della proprietaria.
L’idea di un ambiente intimo e riservato come la biblioteca, con le sue boiserie in legno, ricorda lo studiolo di principi umanisti; la saletta cinese con le sue statuine di Budda, teiere e potiche e oggetti di arredamento di grande pregio come il tempietto e il paravento cinese, ricalca l’interesse di molti collezionisti a cavallo tra ‘800 e ‘900 per l’esotico e la moda per l’orientale.
La sala della musica, contraddistinta dalla presenza di un Sievers francese di passaggio tra il forte-piano e il pianoforte in palissandro è testimonianza dell’elevato grado culturale della Marchesa, mentre la sua camera da letto, con specchiere che celano guardaroba e una sala da bagno in stile impero, con porta-parrucche e casco per la messa in piega, ci riporta a una leziosa “vanitas” dei nostri giorni.
Il Castello di Compiano, è uno scrigno pieno di sorprese, qui infatti troverai un museo unico nel suo genere in tutta Italia: il Museo Massonico Internazionale “Orizzonti Massonici”. Il professor Flaminio Musa comandante partigiano, medico, poeta, massone del rito scozzese ne fu l’artefice. Cimeli, medaglie, quadri: qui tutto racconta il simbolismo massonico inglese del Settecento e dell’Ottocento.
Ma non è finita qui!
La sala al piano terra del Castello, in comunicazione con la biglietteria/reception, accoglie oggetti che caratterizzavano le cucine locali tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, nonchè utensili legati ad antiche produzioni artigianali parmensi.
Compiano e il territorio della Valtaro vantano alcune eccellenze alimentari di fama internazionale: il Parmigiano Raggiano di montagna, i salumi, i funghi porcini, le castagne e altri prodotti della terra, a cui si lega anche la tradizione della pasta fresca tirata a mano. Queste tradizioni, perdute o mutate nel tempo dalla tecnica, rivivono nel racconto di postazioni-video che ti accoglieranno.
Vieni a Compiano, il suo castello ti aspetta!
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