Prendete un bel respiro (forse anche qualcuno in più) e partite alla scoperta di uno dei sentirti più suggestivi della provincia di Vicenza: quello dei 4444 scalini. Correva l’anno 1398 quando, sotto la signoria di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, fu resa percorribile la valle del Sasso, che costituiva la via più breve per scendere nel Canale dall’Altopiano di Asiago. Ne risultò una lunghissima scalinata, scavata nella roccia, che superava i settecentocinquanta metri di dislivello della valle con 4444 gradini di pietra, fiancheggiati da una canaletta selciata concava per la quale venivano divallati i tronchi. Dopo l’ingresso su una stradina serrata, dal fondovalle si incrocia questa scalinata, che si incunea nel canyon, largo solo qualche metro, snodandosi attraverso gole, strapiombi e pareti rocciose, fino a sbucare in una location bucolica, un piccolo eden, dove un prato idilliaco spunta in mezzo ad una radura di abeti. La scalinata è un’opera dello storico ingegno umano, che non distruggeva la natura concomitante, ma la rendeva sua alleata, facendo di necessità virtù.