Candele a Candelara è il primo mercatino natalizio italiano dedicato alle candele che si sviluppa su tre week-end spalmati su otto giorni di eventi, per consentire alle migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia di ammirare al meglio la suggestiva e colorata festa dedicata alle candele.
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Per mezz’ora ogni pomeriggio Candelara (che deve il suo nome proprio alle candele), viene completamente rischiarata dalla luce calda e rassicurante delle candele. Durante i due suggestivi appuntamenti – alle 17.30 e alle 18.30, della durata di 15 minuti ciascuno – viene liberata in cielo una cometa formata da tanti palloncini luminosi che rischiarano magicamente il cielo sopra il borgo. A ogni edizione, inoltre, la festa si illumina di nuovissimi ed emozionanti spettacoli e animazioni.
Da vedere
Museo PAC
Arte tessile, ricamo, taglio e cucito
Il museo si trova vicino alla Pieve di Santo Stefano ed è stato allestito al piano terra della sede del sodalizio “Pie Artigiane Cristiane”. Questo istituto di suore laiche è stato fondato nel 1928 nel vicino paese di Novilara dal monsignor Terenzio Cecchini e da due giovani parrocchiane Elvira Bartolucci e Annetta Talevi.
L’offerta culturale del paese di Candelara si arricchisce: oltre alla pieve tardo gotica, la sala del Capitano che conserva il meccanismo funzionante dell’orologio settecentesco, i turisti a Candelara potranno visitare il “PAC Museo Arte Tessile, ricamo, taglio e cucito”. Il museo è stato allestito al piano terra della sede del sodalizio “Pie Artigiane Cristiane”.
Nella sezione dell’arte tessile tutto è rimasto intatto: nella sala sono esposti sei telai per la lavorazione delle coperte e dei tappeti in lana e anche un telaio antico per la lavorazione dei filati di canapa, cotone, lino e lana, che era tipica del laboratorio di Novilara. L’ordito è già steso sui telai, pronto per ricevere la trama. Volendo le donne di Candelara, che conservano l’antica arte, potrebbero riprendere la produzione di nuovi manufatti: infatti, i disegni sono conservati e catalogati (circa 1.000 fogli) per essere mostrati ai clienti e nel magazzino è conservata la lana con le sue tante tonalità nelle balle pronte per essere cardate.
Purtroppo la sezione di ricamo, taglio e cucito è stata smantellata. È stata però ricostruita utilizzando due macchine da cucire industriali presenti, a questa si aggiunge una storica a pedale. In mostra alcuni manufatti, progetti e disegni decorativi. Per il taglio e cucito si utilizzava il metodo “Fides”. All’interno una interessante campionatura di bottoni, rocchetti di fili, matasse di filo di lana, forbici dalle dimensioni e forme più svariate che raccontano il sapiente lavoro svolto in questo laboratorio. Sulle pareti si conservano ancor oggi immagini sacre e foto dei pontefici che ricordano la gestione religiosa del luogo. Ma anche tanti diplomi e medaglie conseguiti durante l’attività lavorativa per la bellezza dei manufatti ottenuti. Le suore fondatrici si erano formate professionalmente in un istituto religioso a Bellinzona, in Svizzera.
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