Galluccio è un piccolo borgo dell’alto casertano ai confini con il Lazio e con il Molise, immerso nel Parco Regionale “Roccamonfina- Foce del Garigliano” e facente parte della Comunità Montana “Monte Santa Croce”.
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Antica colonia romana, esso comprende vari nuclei sparsi in uno scenario naturale di straordinaria suggestione, testimoni silenziosi di un passato di grande interesse storico ed artistico, tra i quali San Clemente, sede del Municipio, Vaglie, Galluccio, Sipicciano, Campo e Calabritto.
La storia del territorio di Galluccio inizia in età paleolitica. Tra il VI ed II secolo a.C. gli Aurunci prima ed i Romani poi, stabilirono nei pressi dell’attuale nucleo abitato le loro colonie, fornendo l’area di importanti impianti produttivi di cui restano ancora oggi alcune tracce, in particolare sul versante nord-orientale. Nel X secolo, i principi Longobardi di Capua sconfissero i Saraceni che insediavano il paese di Galluccio e per timore di altre incursioni costruirono una grande roccaforte su un’altura protetta dal fiume Peccia, circondata da rupi. In seguito, i Principi di Capua assunsero il nome Galluccio, adottarono come stemma un gallo rosso in campo d’argento e conservarono il feudo, costruito intorno alla roccaforte, fino al 1480.
In seguito agli scontri tra i Normanni e le truppe del Papa, la roccaforte fu ampliata con la costruzione di nuove chiese, tra cui la Cappella di S. Nicola. Durante il XVIII secolo l’antico borgo di Galluccio iniziò ad espandersi, spostando le abitazioni dalle alture alla pianura, sviluppando borghi più grandi attorno alla roccaforte e piccoli centri nella zona circostante, come Saraceni, Mieli e Cisterni. Con l’Unità d’Italia la città fu interessata da azioni di rivolta e di brigantaggio ad opera di bande armate guidate da Ciccio Guerra e Francesco Tommasino. Nei pressi di Galluccio si trova la frazione di San Clemente che, verso la fine del XIX secolo, divenne capoluogo amministrativo di Galluccio e nucleo principale del Comune, grazie al trasferimento.
La vocazione agricola e un terroir vulcanico fanno di questo territorio uno dei maggiori centri di produzione viti-vinicola della provincia di Caserta, tanto da detenere la denominazione DOC per i suoi vini AGLIANICO e FALANGHINA.
Galluccio è entrata da poco a fare parte del circuito delle Città del vino e proprio nell’alveo di una promozione culturale e turistica del luogo, il prossimo fine settimana (4 e 5 novembre) ospiterà la decima edizione della Festa del Novello.
Un momento di comunità dove, nella piazza centrale del paese, verranno assaggiati i vini del nuovo anno prodotti dalle cantine del posto, accompagnati da succulenti primi piatti, carni alla brace, fritti della tradizione, dolci e caldarroste preparati al momento.