Dopo la sospensione causa epidemia, domenica 23 aprile torna a Tonco la Giostra del Pitu, la principale festa del paese e tra le più significative manifestazioni legate al Carnevale piemontese e italiano.
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Il programma del pomeriggio prevede alle 14,45 la partenza della sfilata dalle Officine Casorzo. I carri rappresenteranno momenti di vita contadina.
Alle 16,00 in piazza Vittorio Emanuele II ci sarà il processo, la difesa e la condanna del Pitu (tacchino in piemontese).
Si tratta di un antico rito propiziatorio contadino: cacciare le potenze del male e scaricare addosso al capro espiatorio tutti i mali che hanno afflitto il popolo durante l’anno trascorso per consentire alla comunità di iniziare il nuovo ciclo sotto i migliori auspici.
Il Pitu imprigionato viene condotto davanti ad un tribunale, allestito in piazza, dove i giudici togati lo processano in un incalzare di schermaglie verbali tra la pubblica accusa e il Pitu, che cerca inutilmente di difendersi.
Al termine del processo, il Pitu viene condannato a morte e chiede, come ultimo desiderio, di fare pubblicamente testamento. Tutta questa parte sarà recitata in dialetto monferrino.
Come per le ultime edizioni non sarà utilizzato un tacchino vero, ma un pupazzo di stoffa, sapientemente realizzato da una sarta del paese.
Concluderanno la giornata le premiazioni e i festeggiamenti con la musica della Banda La Bersagliera.
Dalle 12 la Pro Loco di Tonco distribuirà panini e fagiolata.
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