Una festa dall’origine incerta – forse riconducibile ai riti pagani di propiziazione per favorire la fertilità della terra e l’abbondanza del raccolto – ma dal fascino immutato: anche quest’anno, in occasione della festa patronale di San Vincenzo Martire (22 gennaio) e la domenica successiva, il borgo di Giaglione si riunisce per celebrare l’antico rito della danza degli spadonari. I protagonisti della festa sono i quattro giovani spadonari, le sei priore (tre coppie di età diversa) e la giovane portatrice del bran, una struttura in legno con base di 90 centimetri e alta oltre 2 metri: un disco fissato alla base e due manici permettono ad una giovane donna nubile di portarlo in equilibrio sulla testa durante la processione. Interamente ricoperto da una ricca decorazione di nastri, fiori e frutta, alla base accoglie una particolare forma di pane a ciambella preparato per l’occasione e che viene distribuito alla comunità giaglionese alla fine della Messa. Gli Spadonari utilizzano lunghi spadoni dritti con impugnatura in legno decorata e borchie in metallo che facilitano la presa. Caratteristica è la loro marcia in quanto non procedono a passi, ma a salti. Durante il percorso, accompagnati dalla Banda musicale di Giaglione, compiono evoluzioni che lasciano i visitatori a bocca aperta.
Informazioni: 3408505381 – info@fuoriporta.org
Cosa vedere
Il centro storico, i resti del Castello Superiore e il Castello di Menate, nella parte bassa del paese.
Nei dintorni
La frazione di Santo Stefano con la sua cappella e la zona naturalistica della Val Clarea.
Come arrivare
Autostrada A 32 Torino-Bardonecchia-Frejus; uscita Susa; proseguire per il Colle del Moncenisio sulla SS 25; seguire indicazioni per Giaglione