“C’è una storia di pietra lunga duemila metri e anche di più. E’ una storia di racconti e di visioni. Di segni impressi lungo il percorso delle sette pietre”. Così scrive Mimmo Sammartino nel suo “Vito ballava con le streghe”, splendido testo basato sui racconti tramandati oralmente fra le generazioni che si sono succedute nello splendido tratto di Basilicata noto come le “Dolomiti Lucane”. Si tratta di rilievi montuosi dal fascino unico, simili per aspetto alle più note Dolomiti del Nord Italia, che caratterizzano il paesaggio con spettacolari guglie e sagome che hanno suggerito nomi fantasiosi come “l’aquila reale”, “l’incudine”, “la grande madre” e “la civetta”. Il Percorso delle sette pietre trae ispirazione proprio da questi racconti, dalle donne “che si ungevano con l’olio fatato raccolto nella cavità di un albero di ulivo” e dal “contadino che preso da fattura d’amore, ballava con le streghe”.
Un progetto che recupera un antico sentiero contadino di circa 2 km, che collega i Comuni di Pietrapertosa e Castelmezzano e che si sviluppa su quote variabili: da 920 metri a Pietrapertosa scende fino a 660 metri nella valle attraversata dal torrente Caperrino e risale a 770 metri a Castelmezzano. Il percorso prevede 7 tappe, ognuna delle quali associata a una parola chiave – destini, incanto, sortilegio, streghe, volo, ballo, delirio – che compone il senso di un racconto compiuto.
Lungo il vecchio tratturo, i visitatori possono fruire di tre percorsi in parallelo: il primo è “La passeggiata letteraria”, che propone la fruizione del paesaggio e del percorso tematizzato in compagnia di frammenti narrativi tratti da “Vito ballava con le streghe”; il secondo è “Il percorso visionario”, articolato in 7 installazioni artistiche che riprendono l’immaginario popolare condiviso; e l’ultimo è “L’itinerario paesaggistico”, che permette di scoprire le peculiarità del paesaggio naturale lungo un percorso articolato su aree di sosta posizionate negli intervalli tra le diverse tappe.