Da Paganico Sabino, uno dei paesi più antichi della Valle del Turano, fino alle suggestive Gole dell’Obito, passando attraverso castagneti secolari di rara bellezza e piccoli “pezzi” di storia che il bosco conserva da tanti Secoli. E’ una passeggiata storica, naturalistica e gastronomica allo stesso tempo quella che si può affrontare partendo dal borgo in provincia di Rieti, e in particolare dalla Chiesa dell’Annunziata. Il percorso segue un antichissimo sentiero che un tempo univa Paganico agli altri paesi del territorio come Ascrea, Collegiove e Marcetelli: si passa prima per la Vecchia Mola, poi per la sorgente “Fonte della Signora” e infine si attraversa il Ponte Romano all’interno del Bosco dell’Obito. Qui, incassate nell’omonima Valle, si possono ammirare le splendide Gole e, su una parete impervia, quello che da queste parti è noto come “U Niu e l’Aquila”, dove fino agli anni ’50 si sono avute tracce dello splendido rapace. Tutto il percorso si snoda all’interno della Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia, area protetta istituita nel 1988 tra i bacini artificiali del Salto e del Turano, collegati fra loro attraverso una galleria sotterranea: i visitatori possono ammirare vari appezzamenti di castagneti da frutto di grandi dimensioni e di straordinaria bellezza per l’armonia della forma del fusto e della chioma, e comprendere quanto fosse forte il legame tra le popolazioni della Valle del Turano e le castagne, che per tanti lunghi inverni hanno preso il posto della pasta e del pane nella dieta di intere generazioni di contadini.