Ha poco più di 130 abitanti, eppure custodisce gelosamente un passato agricolo fra i più importanti all’interno della Comunità montana Valle Stura, quel tratto di Appennino Ligure compreso tra le Liguria e il basso Piemonte. Un passato legato a doppio filo alla castanicultura, che per le genti di Valloriate ha rappresentato per tanti secoli la principale forma di sostentamento. E proprio per documentare l’importanza di questa pratica, oltre al legame fortissimo che ancora si mantiene tra le genti di Valaouria (come si dice in dialetto Occitano) e la “ghianda di Giove”, è sorto nel 2001 il piccolo Museo del Castagno.
Gli oggetti esposti all’interno dello spazio museale ed il materiale di ricerca prodotto illustrano l’importanza che l’attività della castanicoltura ha avuto in passato per le famiglie residenti nelle oltre quaranta borgate del Comune, il cui territorio è in buona parte ricoperto di secolari castagni. Nel locale allestito all’interno del Palazzo Comunale è possibile ammirare il modellino di un essiccatoio, una piccola costruzione che veniva utilizzata per essiccare le castagne in vista dell’imminente inverno; altri pezzi storici sono ventilabro che veniva utilizzato per mondare le castagne, il setaccio, il martello di legno per aprire i ricci, il grembiule contenitore e il ceppo per la battitura, oltre a diversi tipi di rastrelli e di falci. E non mancano documenti fotografici, e oggetti, attrezzi e sculture realizzate con legno di castagno da artigiani locali.